Archivi del mese: Giugno 2012

I maestri e gli allievi

E’ stata una sofferenza dall’inizio alla fine, da quando De Rossi ha colpito il palo con quello splendido tiro di esterno fino al rigore di Diamanti. Affrontavamo i maestri del calcio, gli inglesi, che ci hanno sempre guardato dall’alto in basso, pur non avendo vinto nulla, a livello di Nazionale, rispetto all’Italia. E invece stasera gli allievi hanno tenuto un master calcistico, tanto che i maestri non ci hanno capito un accidente, a parte una decina di minuti quasi all’inizio della partita.

Ho avuto paura della beffa finale. Gli inglesi hanno avuto solo le due occasioni nei primi minuti, il tiro da due passi su cui Buffon ha fatto il miracolo e il colpo di testa di Rooney finito alto. Ho perso il conto delle occasioni sciupate dall’Italia: il palo di De Rossi e quello di Diamanti, l’altra occasione di De Rossi da due passi, la doppia chance di Balotelli (parata) e di Montolivo (fuori), almeno due errori di Balotelli, la respinta su Nocerino e probabilmente me ne son dimenticata qualcuna. Complimenti a Prandelli che è riuscito ad inculcare una mentalità vincente: ce la giochiamo con tutti e, comunque vada, si esce dal campo con la consapevolezza di averci provato.

Dispiace dover incontare la Germania fra 3 giorni, neanche il tempo di recuperare le energie. Però …. se vado indietro con la mente non ricordo una partita secca in cui i tedeschi ci hanno battuto, dal famoso Italia-Germania 4-3 di Città del Messico, al 2-0 della semifinale di Berlino nel 2006. Mi sbilancio e faccio il mio pronostico: l’Italia va in finale, forse con il Portogallo, non è detto che la Spagna passi. Avevo pronosticato la vittoria stasera, anche se sbagliando il risultato: pensavo ad un 2-1 per noi, non questo stillicidio di partita, supplementari e rigori.

La partita ha confermato il limite più grosso dell’Italia: segniamo poco in rapporto al volume di gioco prodotto. E’ vero che l’Inghilterra ha pensato prevalentemente a difendersi ed ha creato due linee di difesa molto vicine, che lasciavano pochissimi spazi. Ma è altrettanto vero che, se vuoi ottenere risultati importanti, devi mettere la palla in rete. Balotelli, che stasera secondo me ha fatto una bella partita, non è una prima punta. Nonostante l’ostracismo che sembra gli sia stato dichiarato (gli sono stati serviti pochi palloni giocabili, anche quando si era ben liberato), ha avuto il merito di tenere impegnati i due centrali inglesi, portandone spesso almeno uno fuori dall’area di rigore per creare spazi agli inserimenti dei centrocampisti. E’ mancata però la velocità di esecuzione, che ci avrebbe consentito di chiuderla prima.

Una menzione speciale a Pirlo, il “cucchiaio” in occasione del rigore è stata probabilmente la scossa, e a De Rossi, presente ovunque, incontrastati signori del centrocampo. Noi italiani abbiamo la mania di esaltare gli stranieri e uno dei miti calcistici è certamente Gerrard, il capitano inglese. De Rossi lo ha sempre indicato come il suo modello. Chi stasera ha visto Gerrard lo segnali alla Sciarelli, per favore.

L’ultima riflessione: il nostro girone ha portato due squadre in semifinale, Italia e Spagna. Speriamo ne porti due in finale ……

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Vacanze campane 2

Dopo la gita a Capri che ha richiesto una giornata intera, l’ultimo giorno è stato un vero e proprio tour de force. Da S. Agata siamo arrivati a Positano attraverso la strada che segue la costa e che mostra dei panorami incredibilmente belli. Per certi versi, in alcuni tratti, mi ha ricordato la mitica Statale 18 (gli amici di Reggio la conoscono bene) nel tratto della Costa Viola, andando da S. Trada verso Scilla. E come Scilla appare all’improvviso dopo una curva, analogamente appare Positano, aggrappato alla montagna che sovrasta il mare. Colpiscono subito lo sguardo i colori delle case, la vivacità delle vetrine di tutti i negozi che costeggiano la strada, anzi la stradina fino al parcheggio di Piazza dei Mulini (tra parentesi comodo ma caro: 4,5 euro l’ora). Camminando fino alla spiaggia ti colpiscono ancora di più la quantità e la qualità dei negozi, la folla che occupa la strada, le voci e le lingue che ascolti: il dialetto napoletano, assieme al tedesco, all’inglese, all’americano, spagnolo, francese, giapponese, russo …. sembrava di stare all’ONU invece che a Positano. Questo cosmopolitismo è stata una costante in tutti i paesi che abbiamo visitato.

Fa piacere osservare come i ragazzi si siano ingegnati a fare le guide turistiche imparando le lingue straniere e coinvolgendo gli ospiti con la loro simpatia. Una buona risposta a chi sostiene che al Sud non c’è voglia di far nulla e che si attende soltanto la norma assistenziale del politico di turno.

Dopo Positano, Amalfi. Intanto complimenti all’amministrazione e all’idea di scavare dentro la montagna un parcheggio multipiano a pagamento. Comodo perchè vicino al Centro e ben collegato con un percorso anch’esso scavato nella roccia, ambientalista perchè non altera minimamente il panorama, socialmente produttivo, visto che comunque impiega varie persone, economicamente utile, considerato che è a pagamento e, considerato il numero di macchine, il Comune ci guadagna qualcosa.

Bellissimo il Duomo di Amalfi, specie all’esterno con la ripida scalinata che introduce alla facciata romanica, con in alto un mosaico che rappresenta Cristo in trono in mezzo agli Evangelisti. Caratteristici sono anche i colori chiari e scuri alternati della facciata che rubano sicuramente lo sguardo. Meritano una visita il Museo Diocesano che custodisce il tesoro della Cattedrale, il Chiostro del Paradiso, destinato a diventare il cimitero dei nobili amalfitani, e la Cripta dove sono custodite le Reliquie di S. Andrea, cui è dedicata la Cattedrale.

Il Chiostro del Paradiso è formato da un quadriportico con volte a crociera, archi acuti, colonnine binate ed archi intrecciati di influsso moresco. Suggestiva è la vista del campanile del Duomo, specie se inquadrato “incorniciato” fra gli archi del Chiostro

Un neo della giornata ad Amalfi è stato il pranzo. Ci siamo fermati in uno dei tanti ristoranti del Corso, la Locanda del Marinaio. Abbiamo aspettato quasi un’ora che iniziassero a portarci quel che avevamo richiesto, ed è successo dopo aver protestato facendo notare he altri clienti, arrivati ben oltre noi, venivano serviti prima.

Ultima tappa Ravello. Vale la fatica di arrivarci se si visitano i giardini di Villa Rufolo e Villa Cimbrone. A parte l’aspetto propriamente botanico e le costruzioni che in essi si trovano, l’asso nella manica è costituito, a mio avviso, dalla posizione dei vari “Belvedere” con panorami incantevoli sul Golfo di Salerno sottostante.

Spero che questi “appunti di viaggio” possano essere utili se qualcuno degli amici dovesse ripercorrere queste strade

Personalmente credo che ci tornerò almeno un’altra volta: capisco perchè la Costiera Amalfitana sia stata dichiarata zona protetta dall’UNESCO

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Vacanze campane

Avevamo deciso qualche mese fa di staccare la spina per qualche giorno e l’offerta di Groupon sembrava venire a proposito: 3 giorni per 2 persone in un hotel  4 stelle nella Penisola Sorrentina, a S. Agata sui due Golfi, pochi chilometri da Sorrento in collina. E ieri, 14 giugno, siamo partiti. Come da pronostico: viaggio liscio fino a Napoli, poi gran casino di traffico, tanto che abbiamo impiegato quasi due ore da Napoli a S. Agata. Albergo niente di speciale, certamente non da 4 stelle, comunque pulito, con personale molto gentile e disponibile. La sera passeggiata a Sorrento e cena in uno splendido locale, ‘O parrucchiano.              A parte la qualità del cibo, (ma quando mai al Sud si mangia male?) il locale ha questo giardino molto grande con tantissimi alberi di limoni carichi di frutta che creano una bellissima atmosfera sia visiva che … olfattiva, perfettamente armonizzata  con il profumo di pesce proveniente dalla cucina. Insomma, a farla breve, una goduria per l’olfatto, il gusto e la vista, quanto di meglio ci si possa aspettare da un ristorante. Assolutamente da consigliare agli amici che si trovassero a passare da queste parti.

Oggi invece giornata dedicata a Capri. Siamo partiti abbastanza presto, tanto che alle 10 eravamo già sull’isola. Al porto stesso di Marina Grande, biglietto per giro in barca con sosta alla Grotta Azzurra, da pagare in loco a parte: giro di soldi vorticoso, a fare i conti della serva. Ci sono almeno una decina di barche che portano circa 25 persone a testa (biglietto 16 euro). La stragrande maggioranza di queste persone entra a visitare la Grotta Azzurra sulle barche di altri pescatori al costo di 12,50 euro a persona. Per dare un’idea sul numero di persone, posso dire che oggi abbiamo aspettato “appena” un’ora e mezza che arrivasse il turno della nostra barca. Però ne valeva la pena, anche se la visita in Grotta dura poco più di 5 minuti. Un’apertura piccolissima nella parete rocciosa, tanto che i passeggeri devono stare seduti sul fondo della barca, mentre il conducente si china sulle ginocchia quasi completamente per entrare nel buio totale ad eccezione dell’acqua del mare che ha un incredibile colore azzurro chiaro, dato dal riflesso della luce del sole che penetra attraverso la stretta apertura.

La Grotta Azzurra è uno dei simboli di Capri, assieme ai Faraglioni, che emergono dall’acqua maestosi, imponenti. Ma nel giro in barca si gode la vista della Grotta Bianca e della Grotta Verde, della Villa di Curzio Malaparte, delle rovine della Villa di Tiberio e poi di tutte le scogliere di Capri con un mare dai colori meravigliosi che vanno dal blu indaco al celeste, al verdino piuttosto che al bianco della schiuma delle onde. Il tutto in un volteggiare di gabbiani e cormorani, ormai assolutamente abituati a dividere le acque con le barche.

Da Marina Grande viaggio a Capri in funicolare, 10 minuti di viaggio con panorama incredibile. Il paese di Capri, con la famosa Piazzetta, le stradine strette, i giardini curatissimi delle ville private e degli alberghi è assolutamente incantevole. Una volta visto si comprende perché sia ancora oggi meta di turisti provenienti da ogni dove e sia uno dei simboli più conosciuti dell’Italia. La vista che si gode dai Giardini di Augusto lascia senza fiato per la sua bellezza: il Vesuvio sulla sfondo, a sinistra i Faraglioni, a destra la Penisola Sorrentina sullo sfondo e più vicino Marina Piccola con i suoi scogli, il tutto incastonato in un mare trasparente. Credo che ogni volta che vede questo incanto, anche il Padre Eterno si complimenti con se stesso per l’opera compiuta, pensando che questa gli è venuta proprio bene!!

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