Archivi del mese: Aprile 2015

Per i morti della Resistenza

Qui vivono per sempre

gli occhi che furono chiusi alla luce

perchè tutti li avessero aperti

per sempre alla luce

G. UNGARETTI

2013-04-24-25aprile

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25 aprile

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Piero Calamandrei

 
Testo esplicativo a cura dell’ANPI:
Processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma già nel 1952, in considerazione delle sue “gravissime” condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l’impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva proprio nulla da rimproverarsi, ma che – anzi – gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli… un monumento.
A tale affermazione rispose Piero Calamandrei, con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide “ad ignominia”, collocata nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista

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Il “rischio guida” (Introduzione – guida e droghe)

Corsi di guida sicura e brochure informative contro gli incidenti stradali: l’INAIL di Tivoli scende in campo per combattere la “piaga” e coinvolge commercianti, venditori ambulanti, autisti del Co.Tra.L. e delle ambulanze, studenti neopatentati.

Lo scorso anno abbiamo pubblicato una brochure informativa con lo scopo di sensibilizzare coloro che per lavoro ogni giorno affrontano le strade. Il tutto è nato dai dati degli infortuni del 2012, relativi alla sola sede di Tivoli: su 2.884 infortuni sul lavoro, 932 sono incidenti stradali, il 32% del totale. Di questi, più della metà sono quelli che avvengono durante l’orario di lavoro (518), mentre i restanti avvengono nel tragitto “casa-lavoro”. L’opuscolo stampato è stato volutamente concepito per essere un manuale di facile fruibilità, scevro, ove possibile, di complicati termini tecnici o superspecialistici. con l’obiettivo di suggerire buone pratiche da seguire. E’ quindi facile da leggere, proprio perchè il nostro scopo è stato quello di raggiungere un numero di utenti quanto più possibile ampio. Oggi riprendo la prima parte, rischi legati all’uso di droga prima o, peggio ancora, durante la guida

Chi trascorre gran parte della sua attività lavorativa al volante di qualunque veicolo motorizzato sa bene che per guidare in condizioni di sicurezza occorre che fisicamente e mentalmente l’individuo abbia una esatta percezione del pericolo, lo sappia valutare rapidamente, sappia prendere una decisione in tempi rapidi, sia in grado di mettere prontamente in atto una manovra di risposta. Sono pertanto fondamentali un ottimo livello di concentrazione per garantire tempestive reazioni ed una ottima efficienza visiva e uditiva. Questa ideale condizione psicofisica può risultare ridotta a causa di vari fattori. Essenzialmente, da un punto di vista medico, le principali cause che alterano l’equilibrio sono:

  • assunzione di droga
  • assunzione di alcool
  • assunzione di alcuni farmaci
  • alterazione del ritmo sonno-veglia

Cosa sono le droghe? Sono sostanze che agiscono sul Sistema Nervoso Centrale, modificando lo stato psichico, alterando l’umore e il comportamento. Possono avere azione depressiva (es. oppiacei, barbiturici), azione stimolante (es.cocaina, ectasy, cannabis), azione psichedelica (es. LSD, ectasy, cannabis, ketamina). Le vie di assunzione sono le più disparate: la droga può essere fumata (il classico spinello), inalata (la cocaina), iniettata (l’eroina), o anche masticata (la cannabis o le varie droghe sintetiche tipo LSD, ectasy). In linea generale, i principali effetti, comuni un po’ a tutte le sostanze stupefacenti, sono di:

  • sonnolenza e riduzione della capacità di concentrazione
  • allungamento dei tempi di reazione modificando la performance di guida
  • alterazione della coordinazione motoria e della capacità di giudizio
  • alterato senso di valutazione delle distanze e delle velocità

Esaminiamo brevemente gli effetti delle droghe più comuni, iniziando dalla cannabis, conosciuta anche come marijuana o hashish.

Cosa succede a chi ne fa uso, ANCHE OCCASIONALE? I movimenti non sono coordinati, i tempi di reazione sono alterati, la percezione del tempo, dei suoni, dei colori, delle immagini, dello spazio sono alterate (per es. il tempo sembra scorrere più lentamente, i colori ed i suoni sembrano più intensi), è compromessa la capacità di apprendere e di ricordare le informazioni, si determina una scarsa capacità di conservare e spostare l’attenzione; all’euforia iniziale segue stanchezza; può esservi un abbassamento della pressione arteriosa con rischio di svenimento; sono frequenti le allucinazioni.

Nella immagine a fianco vista-cannabissi può avere una idea della percezione visiva sotto l’effetto della cannabis.

 

 

 

Tutto ciò si riflette nel comportamento alla guida. Si è infatti portati a sopravvalutare le proprie capacità di guida, mentre si sottovalutano le situazioni di pericolo; c’è una scarsa percezione e risposta alle variazioni nella velocità relativa degli altri veicoli, con possibile visione di ostacoli immaginari che portano a frenate improvvise. Ovviamente si ha una riduzione della performance di guida

Essendo questa una sostanza molto diffusa, esiste una tendenza a considerarla una “non droga”. Al di là del fatto che si tratta di una sostanza “illecita”, è necessario anche ricordare che, per il suo particolare metabolismo, è rilevabile nelle urine a distanza di più di venti giorni e che è la sostanza più frequentemente rilevata a seguito di incidente stradale grave.

Altra droga che viene frequentemente assunta sono le anfetamine, sostanze stimolanti note anche perché riducono il senso dell’appetito. Si trovano anche sul mercato illegale sotto forma di pasticche o, più raramente, in polvere. Conosciute anche come crank, crystal, ice, shabu, possono essere presenti come sostanze da taglio nell’ectasy e nell’LSD. Chi ne fa uso in genere è euforico ed eccitato, ha la sensazione di essere pieno di energia, ha difficoltà di concentrazione, è sottoposto ad uno stress psicofisico.

Quali sono le conseguenze nella guida? Innanzitutto la sottovalutazione delle situazioni di pericolo, ad esempio viaggiare a forte velocità in centro abitato, poi la incapacità di valutare correttamente le distanze e la velocità (sorpassi azzardati, manovre improvvise), alterazione della visibilità laterale (cosiddetta visione a tunnel), aumento della sensibilità all’abbagliamento nella guida notturna e infine, ma non ultimo per importanza, come conseguenza dell’eccessiva stimolazione psichica e fisica che impedisce di percepire la fatica, determinando uno stress per l’organismo, aumenta il rischio di successivo crollo e colpo di sonno.

L’LSD, detta anche “acido”, è un prodotto ottenuto in laboratorio. E’ l’allucinogeno più diffuso in Italia e nel mondo. Si presenta sotto forma di francobolli colorati o pillole da consumare per via orale. E’ bene ricordare che l’LSD provoca il cosiddetto “viaggio” o trip, che può durare fino a dodici ore, in cui le percezioni sensoriali e della realtà sono alterate. Come spiega la parola stessa, l’allucinogeno determina delle allucinazioni, cioè alterazioni della percezione visiva, per cui a ciò che la vista percepirebbe si sostituiscono paesaggi inesistenti o ambienti strani, oppure si aggiungono al campo visivo persone, animali o figure, ovviamente inesistenti, spesso in un’ottica bidimensionale e quindi piatta. Chi ne fa uso alterna momenti di euforia e di depressione, percepisce in maniera alterata la realtà, non riesce a prestare attenzione e a concentrarsi, come detto è preda di allucinazioni. E’ importante tener presente che possono ricomparire stati di allucinazione transitoria anche a distanza di tempo dall’assunzione, i cosiddetti flashback

Nella guida quindi si è portati a sottovalutare il pericolo, si vedono ostacoli inesistenti col rischio di frenate improvvise o di invasione della corsia opposta, si è incapaci di valutare le distanze e la velocità (sorpassi azzardati), i tempi di reazione si allungano.

L’eroina è un prodotto che deriva dalla raffinazione di estratti del papavero. Si presenta come polvere bianca o marrone e viene assunta per via nasale o iniettandola in vena, mai allo stato puro ma “tagliata” con altre sostanze. L’effetto inizia dopo soli 10 secondi dall’iniezione e dura alcune ore.

Chi ne fa uso è facilmente assonnato, ha movimenti non coordinati, riflessi rallentati, presenta un livello di attenzione ridotto con facilità alla distrazione.

Sotto l’effetto dell’eroina, il guidatore è portato a sottovalutare le situazioni di pericolo, ad esempio fare sorpassi azzardati o non fermarsi ai passaggi pedonali, ha una riduzione della percezione del rischio; la guida diventa aggressiva col rischio di perdere il controllo dell’autoveicolo; il colpo di sonno è in agguato.

Una sempre maggior diffusione ha la cocaina, estratto della foglia di coca. Si presenta come polvere da “sniffare”, ma anche in scaglie (flake cocaine) e in cristalli (crack). Generalmente è assunta per via nasale (sniffata), oppure sciolta e iniettata per via endovenosa. Il crack invece viene fumato. La cocaina penetra rapidamente nel cervello, provocando innalzamento del tono dell’umore, sensazione di aumento dell’autostima e delle capacità psicofisiche. E’ possibile che in seguito all’assunzione ci sia un aumento della loquacità, dell’eccitazione, dell’interesse sessuale e la diminuzione dell’appetito e del bisogno di sonno. Finito l’effetto iniziale subentra la fase “down”: ci si sente stanchi, senza energia e depressi.

Alla guida si ha ipersensibilità visiva, ridotta percezione degli ostacoli e comunque una  mancata percezione del rischio, comportamenti di guida aggressivi e violenti, sottovalutazione di alcuni comportamenti, incapacità di concentrazione, alterazione dei riflessi, sonnolenza. Le conseguenze, quasi scontate, sono sorpassi azzardati, attraversamento degli incroci col semaforo rosso, mancato rispetto del segnale di stop, incuranza dei passaggi pedonali, eccesso di velocità nei centri abitati, colpo di sonno, perdita del controllo del mezzo, incapacità di valutare le distanze.

vista-cocainaLa foto a fianco dimostra la importante alterazione visiva sotto effetto della cocaina

 

 

 

Col termine di ectasy si indicano numerose e diverse sostanze prodotte in laboratorio, sotto forma di pastiglie di vario colore e dimensioni. Gli effetti incominciano mezz’ora dopo l’assunzione e durano 4-6 ore: sensazione di euforia ed eccitazione, mancanza del senso di fatica, annullamento del bisogno di dormire, effetti allucinatori, disturbi della percezione. Nella guida l’euforia e l’eccitazione, la mancanza del senso di fatica e l’annullamento del bisogno di dormire inducono a sottovalutare situazioni di pericolo (non fermarsi allo stop); i possibili effetti allucinatori e i disturbi nella percezione modificano il senso di valutazione delle distanze e della velocità (sorpassi azzardati), nonchè la visibilità laterale (visione a tunnel), aumentano la sensibilità all’abbagliamento nella guida notturna (incidenti agli incroci, di sera e nelle gallerie) e rallentano i tempi di reazione.

Purtroppo, occorre sottolineare che, sempre più frequentemente, si osserva un mix di assunzione di diverse droghe fra loro o con alcool. Una simile associazione, anche se a piccole dosi, aumenta in maniera statisticamente significativa il rischio di incidenti stradali.

Alla fine di questo breve estratto del rapporto fra le droghe più comuni ed i loro effetti sulla guida, inseriamo una tabella di riepilogo che schematicamente sintetizza quanto detto (tratta da “Droghe ed alcool nella guida” di Giovanni B. Pioda – Giandomenico Protospataro – Mario Mazzotti – EGAF Edizioni srl)

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