Ieri sera ho avuto la fortuna di vedere in diretta su Sky il monologo di questa ragazzina, 16 anni, tratto dal film “I cento passi”, mentre su RAI UNO, la rete ammiraglia, veniva trasmessa l’intervista al figlio di Totò Riina, dandogli addirittura la possibilità di pubblicizzare il suo libro. Non ho avuto il “piacere” di vedere Porta a Porta, ma, dalle recensioni che ho letto, Vespa non si è discostato molto dal suo modo di fare il giornalista: domande banali, nessuna capacità o voglia di controbattere anche a menzogne dimostrate da varie sentenze della Magistratura nei confronti dei vari boss della mafia, incluso e soprattutto il caro paparino dell’ospite della serata.
Dicevo che ho visto invece Sky. Non mi vergogno di dire che mi sono commosso, anche per la forza del messaggio di questa ragazza di 16 anni. Anche il personaggio di cui lei parlava nel suo monologo, Peppino Impastato, era figlio di un mafioso, come Salvo Riina. Ma fra i due non avrei il minimo dubbio su chi indicare come esempio alle nuove generazioni. E mi conforta il pensiero che, in un programma di intrattenimento come Italia’s Got Talent, comunque una gara che prevede la possibilità anche di essere eliminati, Chiara abbia avuto il coraggio di portare proprio questo monologo, apparentemente del tutto fuori posto. Brava, brava brava!
