Archivi del mese: Agosto 2016

Nubifragio a Roma

Violento nubifragio colpisce Roma: strade allagate, alberi caduti, stazioni della metropolitana chiuse. Fino a qualche mese fa si sarebbe levato alto il grido contro l’amministrazione comunale di turno, colpevole di non aver fatto la benchè minima manutenzione, di non aver controllato i tombini, di non aver pulito le strade dalle foglie, ecc ecc. E oggi la colpa di chi è? Sicuramente di Marino …….

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Vacanza in montagna

Rientrato a Roma dopo una vacanza diversa; quest’anno niente località marine, ma scelta alternativa: Calabria, Aspromonte, più precisamente Gambarie. Gambarie è la località turistica più importante del Parco dell’Aspromonte, distante solo una trentina di Km da Reggio. Al di là del ritorno in Calabria, a casa, è stato bello riscoprire i boschi che tanto ho attraversato durante le uscite o i campi con gli scout nella mia adolescenza. DSC_2599Avevo quasi dimenticato la maestosità delle faggete, fitte, a nascondere il cielo, estese fino al bordo della strada, coperta come da una cupola formata dai loro rami. Avevo un ricordo vago delle escursioni con papà a cercareDSC_2601 i funghi, così frequenti da trovare, e che ho ricominciato a ricercare durante le mie passeggiate mattutine con il cane.

E poi i selvaggi panorami che la montagna calabrese è in grado di regalarti, alternando a boschi fittissimi ripide pietraie o discese scoscese, con solo qualche arbusto qua e là, i profondi canyon scavati dalle fiumare, asciutte d’estate, prepotenti d’invernoDSC_2625.

La vista dello Stretto di Messina e delle Eolie, a sovrastare al tramonto il mare di nuvole, isole non sull’acqua, ma sulle nubi. I profumi della terra bagnata dalla pioggia, dell’origano selvatico, dei pini. La gentilezza e la cortesia della gente, meno chiusa di quanto ricordassi, forse “tranquillizzata” da qualche espressione dialettale tirata fuori al momento giusto per far capire che io non ero “estraneo”. Il cibo: i mitici panini di Donna Iolanda, la trattoria che fungeva da spaccio durante i campi a Serra Petrulli e da ristorante nelle gite fra amici; la “struncatura”, la pasta dei poveri, con il condimento classico aglio, olio, peperoncino, alici, da soffriggere insieme e ricoperta al momento di servire in tavola da mollica e pecorino grattuggiato tostati in padella; le uova con i “curcuci”; i porcini fritti; la brioche con gelato di Cesare, indicato quest’anno su Gastronauta come la migliore gelateria d’Italia …..

Mi ha molto colpito il Museo Nazionale di Reggio, finalmente riaperto qualche mese fa dopo diversi anni. Al di là dei Bronzi, diventati ormai il simbolo della Calabria, non solo di Reggio, la nuova organizzazione mette ordine, partendo dalla Preistoria, i cui reperti sono esposti al piano più alto, e ci consegna, via via scendendo, una storia della Calabria con i settori dedicati ai popoli che l’abitavano prima dell’arrivo dei coloni greci, Porticello_testa del filosofo_ tre quarti chiaralo splendore dei templi della Magna Grecia, i reperti romani, per concludere con la sala dei Bronzi di Riace, che non mi stancherò mai di vedere. Anche se, personalmente, preferisco ammirare la cosiddetta “testa del Filosofo”, trovata in mare in prossimità della riva, a Porticello, opera in bronzo che ha una incredibile espressività, almeno a mio giudizio.

 

Purtroppo non è tutto così bello come la nostalgia ti porta a credere. Non puoi pensare, oggi, di sviluppare il turismo e non avere una copertura adeguata per Internet. A Gambarie funziona solo Wind, tutti gli altri operatori non garantiscono alcuna copertura non dico 4G, ma neanche 3G. Faceva sorridere il trenino che portava a spasso i visitatori e che pubblicizzava Vodafone, “il 4G più veloce d’Italia”. Gloria, utente Vodafone, per telefonare doveva stare in un punto ben preciso di casa, delimitato fra 4 mattonelle, vicino alla finestra, altrimenti telefono muto ed Internet, ovviamente, assente.

Capisco che gli enti locali sono in crisi finanziaria e non hanno grosse risorse, ma devi cercare di attirare i turisti con qualcosa di accattivante, qualche nome di richiamo, anche solo locale, nessuno pretende il Vasco Rossi di turno, magari qualche spettacolo teatrale in dialetto, una serata folk con tarantelle. Assolutamente niente di tutto questo, a parte la “sagra ri maccarruni i casa” e la “sagra ru pani cunzatu”, eventi peraltro organizzati da privati e non dal Comune

Altro neo grosso: i nostri boschi sono meravigliosi, basta poco per tenerli puliti. E’ assolutamente inaccettabile che il lunedì mattina le aree organizzate per i picnic siano una sorta di discarica a cielo aperto. I cassonetti sono desolatamente vuoti o al più pieni per metà e a terra si trova di tutto, dalla bottiglia di birra al piatto di plastica, alla posata, ai tovaglioli di carta e chi più ne ha più ne metta. Devo riconoscere che una parte dei “professionisti del picnic” (attrezzati con tavolini e sedie pieghevoli, brandine, teglie ripiene di pasta al forno e parmigiane, ecc ecc) sono un po’ più ecologici rispetto a quanto ricordassi: raccolgono i rifiuti nelle buste di plastica e le appendono ai rami bassi degli alberi, tanto prima o poi, secondo loro, passerà qualcuno a raccoglierli. I cassonetti stanno al massimo a 50 metri di distanza, non è così difficile da capire che le buste non hanno gambe e che è più probabile che qualche animale selvatico, attratto dagli odori del cibo, rompa la busta disperdendo il suo contenuto, spesso assolutamente non biodegradabile.

Ma “Chisti Simu”, noi siamo questi, pronti a lamentarci, a piangerci addosso, ma incapaci di gestire la ricchezza che la Natura, volutamente maiuscola, ha elargito a piene mani a questa terra meravigliosa che è la mia CalabriaDSC_2677

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Una necessaria presa di coscienza

215949256-52c9d5f6-ac32-4323-bd52-a09a65aa1719Eravamo stati ad Accumuli quasi 20 anni fa, facendone una base per una bellissima escursione sui Monti della Laga, impreziosita, fra le altre cose, dall’incontro con una femmina di cinghiale e la sua cucciolata. Ovviamente, nel corso di quel fine settimana, non è stata trascurata neppure una visita ad Amatrice, con relativo assaggio di amatriciana in una delle tante trattorie del paese, che ricordo essere molto bello ed accogliente.

Svegliarsi stamane con la notizia del terremoto e sapere che ad Accumoli c’era un’amica (fortunatamente indenne) è stato uno shock. Nel corso della giornata ho avuto modo di leggere, nei limiti della difficoltà di connessione qui a Gambarie, un concentrato di notizie che penso sia la fioritura del meglio e del peggio dell’italiano medio.

Cominciamo dai populisti, soprattutto di destra oltre che i salviniani (qualche amico d’infanzia però è una voce dissonante), pronti a chiedere di cacciare i rifugiati e i migranti dagli alberghi e dalle strutture che li ospitano per metterci i terremotati, come se la solidarietà e la umana pietà siano da organizzare in base alla nazionalità, al colore della pelle, alla religione. O ancora tanti che chiedono che i famosi 35 euro giornalieri siano consegnati brevi manu a ciascun terremotato come si fa con i migranti; non serve specificare che questa notizia è una delle tante bufale create ad arte, manipolando a proprio uso e consumo una serie di informazioni diverse, e che nessun migrante riceve materialmente 35 euro giornalieri, basta accentuare il malcontento popolare sparando queste richieste su Facebook, tanto si troverà certamente colui che la riproporrà all’infinito.

Seguono i professionisti della critica a prescindere. Ho letto qualcuno che stava con il cronometro in mano per stabilire dopo quanto tempo Renzi sarebbe andato nelle zone interessate dal sisma, come se la gestione dell’emergenza e/o la capacità di governo dipendessero dall’andare ad Amatrice alle 9,30 del mattino piuttosto che alle 15,00 del pomeriggio.

Ci sono già gli alti lai di coloro che hanno stabilito in partenza, prima ancora che il Consiglio dei Ministri si riunisca, che ci sarà certamente il solito “mangia mangia” e che questi paesi non verranno mai ricostruiti. Per non parlare di quelli che hanno paura di chiamare le varie linee telefoniche appositamente istituite per donare del denaro, tanto “questi soldi finiranno alle banche che poi li presteranno con tassi alti”

A fronte di ciò, per fortuna, c’è stato il contraltare, una mobilitazione straordinaria di tutte le associazioni deputate alla gestione delle emergenze, dalla Protezione Civile ai Vigili del Fuoco, dalla Croce Rossa agli Alpini, agli scout, per non parlare della gente comune che ha già organizzato e portato in loco viveri, vestiario, materiale sanitario, generi di conforto vari, che ha messo spesso a disposizione le seconde case o camere d’albergo (basta un semplice giro sui vari social network per rendersene conto).

Un encomio particolare va alla Protezione Civile che è riuscita finora ad organizzare al meglio i soccorsi, coordinando tutto in maniera assolutamente magistrale. E’ giusto dirlo con forza, visto che siamo sempre pronti a cercare il pelo nell’uovo in tutto quel che fa qualsivoglia apparato che in qualche modo abbia a che fare con il pubblico

Ma un abbraccio va ai tanti italiani che in maniera anonima stanno volontariamente scavando, stanno montando le tende, stanno organizzando nel loro condominio, in ufficio, in quartiere, in parrocchia, insomma, ovunque sia possibile, raccolte di fondi e generi di prima necessità

E’ questa la nostra vera solidale anima, quella che ci fa essere orgogliosamente italiani, che ci fa sentire realmente un popolo unito come raramente accade, abbandonando, almeno nel momento della necessità, il nostro perenne dividersi in guelfi e ghibellini, in rossi e neri, in pro o contro il Governo

Adesso dobbiamo essere tutti abitanti di Amatrice, di Accumoli, di Pescara del Tronto, di Arquata, di tutte le piccole frazioni completamente distrutte. Dopo, e solo dopo, dovrebbe partire il classico “tana liberi tutti” e si dovrebbe aprire la litania del “si poteva fare meglio”

Ma credo, purtroppo, che questo rimarrà un pio desiderio irrealizzabile

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