Archivi del mese: Aprile 2019

San Giorgio 2018

23 aprile, festa di San Giorgio, patrono degli scout, giorno in cui gli scout di tutto il mondo rinnovano la loro Promessa, nei 3 impegni fondamentali: compiere il proprio dovere laico e religioso, aiutare il prossimo, osservare la legge scout.

23 aprile, festa di San Giorgio, protettore di Reggio Calabria

23 aprile 2019, martedì, giorno incastonato fra Pasquetta e il 25 aprile, in pieno ponte festivo

23 aprile, giorno in cui gli scout di Reggio Calabria, compresi alcuni che normalmente viviamo fuori Reggio e che siamo rientrati proprio per le feste pasquali, si riuniscono per rinnovare la loro Promessa. Giornata di festa per vari motivi, il più importante dei quali, secondo me, è stata la “universalità” dei presenti: AGESCI, FSE, MASCI, AGI 2000, rappresentanti di vari gruppi cittadini.

Da quando sono andato via, è la prima volta che mi trovo a Reggio il giorno della ricorrenza di San Giorgio e, ovviamente, non potevo mancare a quella che si preannunciava ed in effetti è stata una festa. E’ stata una festa rivedere tanti amici che non vedevo da decenni, alcuni addirittura da quando mi sono trasferito a Roma per studiare ormai oltre 40 anni fa. E’ bello sentirsi parte di una grande famiglia con valori che oggi abbiamo riaffermato con forza. E’ bello sapere che il tempo passa ma gli affetti rimangono. E’ ancora emozionante cantare con gli altri il Canto della Promessa, anzi, confesso, commovente. Per fortuna i miei attuali problemi oculistici giustificano l’utilizzo di occhiali da sole molto scuri, così nessuno si accorge della lacrimuccia comparsa sulle note di Madonna degli Scout

E non puoi non ricordare gli anni in cui orgogliosamente andavi in giro in uniforme scout, con il tuo fazzolettone al collo. I campi estivi e il senso di “comunione” che si creava a partire dalle squadriglie, per estendersi a tutto il resto del reparto. I fuochi di bivacco. Il “grande gioco”. L’impresa di squadriglia. I pernottamenti in tenda nei meravigliosi boschi dell’Aspromonte. L’alba a Montalto. Don Mimmo, pilastro della mia formazione. I timori di non riuscire nel compito di capo. Il piacere di far parte della “pattuglia campo”. Le amicizie nate sulla strada durante una “Route” o camminando zaino in spalla, quando sei te stesso senza finzioni, amicizie ancora vive, stabili a distanza di tanti e tanti anni. I primi amori nati nel cortile del Duomo. In una parola la mia adolescenza e il mio essere, oggi, quel che sono come uomo, certamente diverso, certamente più completo di quello che, con buona probabilità, sarei stato senza aver vissuto l’esperienza scout

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Canto della Promessa

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I luoghi della Passione di Gesù

Dopo essere stato a Gerusalemme ed aver vissuto i luoghi dove Gesù ha trascorso i suoi ultimi giorni terreni, la Settimana Santa assume una diversa connotazione. Quel che raccontano i Vangeli non è una favola, non è un film.
Partiamo insieme per questo viaggio

Gesù dal Monte degli Ulivi scende verso Gerusalemme

Panorama di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi. La cupola dorata della Moschea di Omar localizza l’area dove sorgeva il Tempio

Dalla Spianata delle Moschee (ai tempi di Gesù qui sorgeva il Tempio) la strada che dal Monte degli Ulivi scende verso Gerusalemme

Nel Cenacolo Gesù, durante l’Ultima Cena con i Discepoli, annuncia il tradimento di Giuda ed istituisce l’Eucarestia

Interno del Cenacolo

Dopo la cena si recarono in un podere chiamato Getsemani (per quanto mi riguarda uno dei luoghi più suggestivi fra quelli visitati ed uno dei più coinvolgenti dal punto di vista emotivo)

Una curiosità riguardo gli ulivi di Getsemani: almeno 3 di loro, secondo recenti studi inerenti la datazione del fusto, risalgono al XII secolo (hanno cioè 900 anni), almeno per quanto riguarda la parte esterna. Le radici sarebbero più antiche ed avrebbero lo stesso DNA. Le piante dell’Orto di Getsemani sono immuni da patologia e non risentono in alcun modo dell’inquinamento ambientale (e di pulman qui ne arrivano veramente tanti)

“Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra” (Luca 22, 44)

Secondo la tradizione, su questa pietra, posta ai piedi dell’altare maggiore della Chiesa di Tutte le Nazioni, si sarebbe steso Gesù per pregare prima di essere arrestato

La Chiesa di Tutte le Nazioni (Getsemani), conosciuta anche come Chiesa dell’Agonia

La Grotta ove sarebbe avvenuto, secondo la tradizione, l’arresto di Gesù

Dopo l’arresto Gesù viene condotto dal Sommo Sacerdote Caifa. Qui Simon Pietro, “prima che il gallo canti tre volte”, rinnegherà Gesù. In questo luogo sorge la Chiesa di San Pietro in Gallicantu.

All’esterno della Chiesa c’è una scalinata che sicuramente risale all’epoca romana e che collegava la zona del Monte Sion, dove è ubicata la Chiesa e dove c’è anche il Cenacolo, con il Getsemani. E’ molto verosimile che il Cristo abbia percorso proprio questo tragitto la notte della Passione, per andare dal Cenacolo verso Getsemani oppure, dopo l’arresto, per essere condotto al cospetto di Caifa e del Sinedrio

Gesù viene quindi condotto di fronte a Pilato, alla Caserma Antonia, dove oggi c’è la sede dello Studium Biblicum Franciscanum. Qui è stata edificata la Chiesa della Flagellazione la cui cupola, all’interno, presenta un mosaico dorato raffigurante la corona di spine

Da qui parte la Via Dolorosa con le varie stazioni della Via Crucis, oggi all’interno della Città Vecchia di Gerusalemme nel quartiere arabo. Ne deriva il paradosso che, a fianco dei pellegrini che pregando risalgono lungo la via percorsa da Gesù verso il Calvario, vi sono venditori ed acquirenti che proseguono le loro contrattazioni

Ingresso della Basilica del Santo Sepolcro

Il Golgota, il luogo della Crocifissione di Cristo, rappresentato nei film come una collina che si erge sul panorama piatto circostante, in realtà è alto 5 metri ed è inglobato all’interno della Basilica del Santo Sepolcro.

Il Golgota è sulla destra, appena entrati, raggiungibile percorrendo una scala di una decina di gradini o poco più, molto ripida

Davanti all’altare c’è un foro abbastanza ampio, ove, secondo la tradizione, era impiantata la Croce

“Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono (Matteo 27, 51)

E infine il Sepolcro vero e proprio, quello ove fu deposto il corpo senza vita del Cristo da cui lo stesso Cristo è uscito risorgendo e sconfiggendo la morte, quel Sepolcro vuoto che è l’essenza stessa della nostra fede cristiana (come scrive San Paolo, se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede)

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