Archivi del mese: Novembre 2019

INSEGNANTI vs pseudo-insegnanti

Ci sono INSEGNANTI e insegnanti (peccato non poterlo scrivere ancora più piccolo). La migliore risposta al professore di Fiorenzuola che ha minacciato gli studenti partecipanti alla manifestazione di oggi, oltre l’elevata partecipazione, oltre le più rosee aspettative, giunge da un altro docente, un insegnante di latino e greco di Bitonto, il professor Francesco Brandi (ma che nessuno si sogni di dire che Talamini è un collega del prof. Brandi)
“Cari studenti di Fiorenzuola, sono un docente di Latino e Greco. Volevo rassicurarvi. Se vi vedo domani pomeriggio (su facebook) alla manifestazione “Fiorenzuola non si lega” vi assegno un bel 9 in condotta, per aver colto il valore della comunità al servizio dei singoli, specie se più svantaggiati, un 9 in Latino e uno in Greco per aver recepito gli insegnamenti della Storia Antica e individuato nella demagogia un perverso e ridicolo stratagemma per ingannare la gente, un bel 10 e lode in cittadinanza e costituzione per aver incarnato i valori antifascisti e democratici su cui si fonda la Costituzione Repubblicana Italiana”.
Grazie

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Il manifesto delle “sardine”

Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.

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A mia moglie

Ri-sentita stamattina, dopo tanto tempo, questa splendida poesia, non è solo una canzone, intitolata “A mia moglie”, scritta da Charles Aznavour e ripresa da Enrico Ruggeri. La considero una delle più belle dichiarazioni d’amore mai fatte
 
Quando l’aratro dell’età
i nostri visi segnerà
coi lunghi solchi che vi avrà
scavato,
i nostri figli, grandi ormai,
saranno andati via di qui
per aumentare in fondo a noi
il vuoto.
Quando ogni gesto nascerà
più lento nell’intimità
per tutto il tempo che sarà passato,
parlarti allora non sarà
pensare a quello che verrà,
ma ricordare tutto ciò
che è stato.
A passi lenti tu verrai
con me per viali di azzalee,
senza avvenire con le idee
più chiare.
Non sarà facile però,
malgrado quello che dirò,
negare il tempo che non può
tornare.
Quando la nostra vita in due
progetti nuovi non avrà,
avremo un libro da poter
aprire:
memorie scritte insieme a te,
senza concluderle perchè
solo il finale mancherà
ancora.
 
Quando il mio tempo sfiorerà
la soglia dell’eternità
e qualche cosa mi dira
‘Ci siamo’,
quando guardandoti vedrò
che senza il nostro amore, no,
non avrai più quei giorni tuoi
di prima,
quando più calmo sembrerò
e la tua mano cercherò,
perchè il mio polso batterà
più piano,
dopo aver accettato Dio,
prima di andarmene, lo so,
un’altra volta, se potrò,
io ti dirò come un addio
‘Ti amo…..’
 
 

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