Archivi del mese: Maggio 2020

Una vecchia canzone

Galeotto YouTube. Lascio una playlist di canzoni italiane degli anni ’70 in sottofondo mentre scrivo una relazione e, fra le altre, viene suonata una canzone di un gruppo fra i miei preferiti, una canzone che fa riemergere dalle nebbie della memoria un periodo della mia vita non sempre felice, ma che ha lasciato tanti bei ricordi, che una vita fa avrei definito rimpianti. 

PER TE QUALCOSA ANCORA  

Casa tua mi piace
sa di calda pace spesa in due
un anno in più sul viso non hai.
Tu di me mi chiedi
sono qui, mi vedi, dimmi tu
mi trovi un po’ cambiato? Non so.
Ti ringrazio del pensiero
non credevo che
fosse giusto rivederci
l’hai fatto tu per me

so che lui conosce
bene chi sia io
prima che ritorni
scusa, ma andrò via.
Vedo che i capelli adesso
non li tagli più
in quel modo strano in cui tu
mai sembravi tu
dolce e più serena
è la voce tua
vedo tutto intorno
nuova fantasia.
Te lo ricordi com’eri allora
come non parlavi
fra gli entusiasmi della mia mente
solo mi lasciavi.
Ora ne parli della tua vita
della vostra intesa
in questo mondo che ti appartiene
quanto sei più bella

adesso.
Quanto amore dal tuo sonno
lui svegliò per sé
ciò che sempre inutilmente
io chiedevo a te
sai che cosa scopro
d’improvviso io
non ho mai pensato
di sbagliarmi io.
Prima che vada per la mia strada
dimmi, si, che in fondo
ha avuto un senso nei nuovi giorni
anche un po’ il mio mondo.
Fammi pensare che potrei darti
qualche cosa ancora
fammi pensare di aver paura
che lui possa rientrare
adesso…

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Ringraziamenti ….

Sono stato molto indeciso se pubblicare o meno questo post, perché non vorrei si pensasse ad una sorta di auto-celebrazione. Chiaro, quando arriva in sede INAIL una lettera scritta da un assistito che, con parole probabilmente esagerate, ringrazia per come viene seguito il suo caso, la cosa non può che far piacere. Ma vorrei che il ringraziamento fosse esteso a tutti i colleghi, di varie specializzazioni, che come me lavorano all’INAIL e la cui opera spesso viene misconosciuta, a volte, dispiace dirlo, anche dai colleghi medico-legali. Siamo stati forse gli unici ambulatori rimasti aperti, unico punto di riferimento per coloro che hanno avuto la sventura di entrare nella categoria degli infortunati sul lavoro a ridosso o durante la pandemia. Gli ambulatori delle ASL sono stati quasi tutti chiusi o al più aperti solo per le urgenze; lo stesso è avvenuto in molti Ospedali, dove venivano prenotate le visite solo per coloro che da poco avevano subito un intervento o per le urgenze. Non parliamo dell’odissea di chi ha dovuto prenotare un esame strumentale, dalla semplice radiografia fino a TAC o RMN.
Noi all’INAIL ci siamo stati sempre e, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di dare risposte ai pazienti. E allora questa soddisfazione la voglio condividere con Arturo Di Folco, con Claudia Matteucci, con Lina Barillà, con tutti i colleghi SUMAISTI che lavorano come me all’INAIL. Noi non andiamo in prima pagina, non siamo famosi, spesso veniamo considerati di “serie B” (vuoi mettere chi lavora in un Policlinico Universitario piuttosto che in un Ospedale?). Però ci siamo nella quotidianità e spesso diventiamo unico punto di riferimento

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Giornata dell’infermiere

Oggi è la Giornata Internazionale dell’Infermiere.
Infermiere ed infermieri, collaboratori che spesso passano in secondo piano perchè noi medici facciamo la parte principale, e questo vale per l’aspetto prettamente medico.
Ma io ricordo con affetto e riconoscenza coloro che, quando ero ancora studente in medicina o i primi anni dopo la laurea, mi hanno insegnato tanto, le ferriste che in sala operatoria, dall’alto della loro esperienza, mi suggerivano soluzioni migliori e più pratiche rispetto a quelle che avrei adottato, spesso avendo ragione. Grazie, non faccio nomi perchè rischierei di dimenticare qualcuno e non sarebbe bello; da tutti ho preso e tutti mi hanno dato.
E poi, parafrasando un detto che si usa in altro contesto (“dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”), bisogna dire “dietro un grande reparto ospedaliero, un ambulatorio polispecialistico, un grande medico, c’è sempre un’eccellente equipe infermieristica”

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