Storia di Doro

Riporto un articolo di Paola Ronco che racconta la storia di Doro, uno dei migranti imbarcati sulla SeaWatch e bloccati al largo di Siracusa dalla politica dei “porti chiusi” del ministro Salvini e del governo tutto.

Mi auguro che coloro che definisco BESTIE, FASCISTI, RAZZISTI leggano fino in fondo il post e la storia di Doro per capire di cosa si parla quando si rimandano in Libia i migranti, nei “porti sicuri” (???). Spero sempre che possa arrivare un barlume di coscienza e che, infine, abbiano il pudore di tacere, almeno quello: tacete e vergognatevi della vostra disumanità!

Ci sono i piccoli politicanti di professione, che abbaiano molto e scappano come conigli davanti alle responsabilità, e poi ci sono gli esseri umani.
Per esempio, tra le persone prese come ostaggi da una politica incapace, cinica e criminale, c’è un uomo che si chiama Doro.
Ha 26 anni, viene dal Gambia, parla sette lingue.

Nei nostri paesi non possiamo ottenere il visto per arrivare in Italia e in Europa, nessuno di noi avrebbe immaginato che il viaggio sarebbe stato così duro, ma quando ci sei dentro non puoi più tornare indietro”.

Doro ha tentato la traversata tre volte, e per tre volte è stato riportato indietro nel lager libico di Beni Walid.
Gli mancano alcuni denti a causa delle percosse ricevute. Sull’addome ha i segni di coltellate. Non vede più da un occhio da quando hanno usato un kalashnikov per colpirlo in faccia, più volte.
Gli hanno chiesto tremila euro per poter uscire dal lager. Lo hanno legato e hanno fatto una videochiamata a sua madre mentre lo picchiavano, per spingerla a pagare. Lei ha venduto la casa per salvarlo, ma non è stato sufficiente. È stato venduto come schiavo, più volte. Il suo migliore amico gli è morto davanti, nel lager. Proprio uno di quei posti che noi finanziamo, e che da alcuni criminali vengono definiti porto sicuro. Uno di quei posti dove, secondo l’Unhcr, oggi vengono riportati otto migranti su dieci, in modo che possano morire lontani dai nostri occhi, in maniere atroci.

Doro è prigioniero da dodici giorni sulla Sea Watch, insieme ad altre quarantasei persone che hanno storie molto simili alla sua. Quindici di loro hanno tra i quattordici e i diciassette anni.
Uno dei membri dell’equipaggio, che ha raccontato la sua storia, dice che Doro porta la luce ovunque vada.
“Non prendertela con loro”, gli dice Doro quando tutto sembra troppo assurdo per essere vero. “Non hanno mai sofferto quello che abbiamo sofferto noi. Non sanno cosa dicono”
.”

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