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A volte ritornano

“Hai sentito cosa è successo a Brindisi?” La voce di Gloria era incrinata mentre mi diceva queste parole e prima che io potessi rispondere mi ha informato della bomba messa dalla mafia fuori la scuola e delle due studentesse morte. Erano le prime frammentarie notizie, per fortuna sembra che la seconda ragazzina ce la farà. Penso sia superfluo soffermarsi sul senso di angoscia che ho avvertito subito. Avevo accompagnato, come tutti i sabati, Serena a scuola e mi sono immedesimato nel papà della vittima. Una bomba in una scuola. Mancava nella “collezione” italiana: banche, treni, piazze affollate per comizi, chiese, musei, ma una scuola mai. E con gli studenti davanti, pronti ad entrare. Secondo Vendola hanno voluto colpire “il futuro”, perchè i ragazzi rappresentano il futuro. Io penso che, chiunque sia stato, ha colpito la cultura, cioè l’antidoto per eccellenza ad ogni forma di violenza, di intolleranza, mentre viceversa l’ignoranza ne rappresenta il brodo di coltura.

Ma chi può essere stato? Certo, una scuola intestata alla moglie di Falcone, in una città dove è previsto il passaggio della Carovana della Legalità, a pochi giorni dall’anniversario della strage di Capaci è una perfetta spiegazione per una bomba di mafia. Troppo facile. La mafia non fa mai niente a caso ed allora bisogna chiedersi “perchè? che vantaggi ne possono ricavare i clan mafiosi?” Logicamente nessuno: se avessero voluto la strage, avrebbero colpito il corteo. Se l’attentato fosse stato in qualche modo collegato all’anniversario di Falcone, sarebbe stato compiuto a Palermo o comunque in Sicilia. E perchè colpire dei ragazzi? Per inimicarsi ulteriormente le nuove generazioni? Non ha senso. Oppure, un’altra ipotesi porta a pensare ad un nuovo papello. Ma chi è il boss mafioso così forte oggi da cercare di imporre condizioni allo Stato, soprattutto pensando che gli interlocutori non sono politici di professione e non sono ricattabili con il voto? Realisticamente nessuno.

Ho scartato quasi subito l’idea dell’attentato mafioso e sembra che effettivamente la mafia non c’entri nulla. Devo dire invece che mi son venuti in mente gli attentati di matrice fascista realizzati in combutta con apparati deviati dei Servizi (Piazza Fontana. la stazione di Bologna, l’Italicus, Piazza della Loggia). Come allora siamo in un periodo di grande tensione sociale, manca una guida politica forte, anzi, se proprio vogliamo essere schietti manca la politica; aggiungere insicurezza a tutto ciò può favorire la richiesta dell’uomo della Provvidenza, colui che risolverà come per magia i problemi dell’italico popolo. Oppure la nomina di De Gennaro ai Servizi ha dato fastidio a qualcuno che teme di perdere posizioni di rilievo, o vantaggi di vario tipo; oppure ancora, c’è qualcuno che teme si possa disboscare il sottobosco in cui si annidano quelli che negli anni settanta-ottanta si chiamavano “servizi deviati”.

Sembra invece che tutto sia da ricondurre ad un gesto isolato di una sola persona, uno squilibrato forse. Manca il movente ancora, o comunque la causa scatenante questa aberrante follia che si sfoga su adolescenti assolutamente incolpevoli. Ma finchè non lo prenderanno, io avrò sempre il dubbio che la mia ipotesi possa essere valida, che quindi ….. a volte ritornano

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