Domenica prossima ci saranno le amministrative. Ieri mattina passeggiavo per le vie di Ronciglione (VT), uno dei comuni interessati alle elezioni: grande animazione, capannelli di persone che più o meno animatamente discutevano fra loro dei problemi del paese, manifesti che magnificavano le capacità di Tizio piuttosto che quelle di Caio, coccarde appuntate sul bavero delle giacche …. una bella vivacità, alla faccia di tutto quello che si dice e si legge a proposito di questo sentimento montante, l’antipolitica. Eppure c’era qualcosa di strano a ben pensarci: mancavano i simboli dei partiti tradizionali, ma c’erano solo i simboli di liste civiche. E l’altra particolarità che spiccava era la impossibilità, per uno come me estraneo alle dinamiche del paese, di capire se il candidato X potesse essere di centro piuttosto che di destra o di sinistra. Nessuna lista civica aveva un simbolo che in qualunque modo fosse riconducibile ad un qualsivoglia partito tradizionale. La riflessione spontanea è che i partiti sono ben coscienti della rabbia montante nei loro confronti e verso tutto quello che gira attorno ad essi: allora si nascondono, cercano di rifarsi una verginità cambiando semplicemente il logo, ma gli interpreti, nella gran parte dei casi, rimangono sempre gli stessi. Credo sia questo, la rotazione delle stesse persone negli stessi posti, uno dei motivi per cui tutti abbiamo un sentimento di ostilità nei confronti dei nostri uomini politici. Un altro, forse più importante, è lo scollamento che c’è fra loro e la nostra vita di gente comune. Non si rendono conto che ai nostri occhi i sacrifici sono stati imposti solo a noi, mentre per loro ci sono state solamente operazioni di facciata che produrranno i loro effetti ….dalla prossima legislatura. E intanto montano scandali su scandali e parallelamente rabbia su rabbia. Ma siamo proprio sicuri che Grillo, che detto per inciso non mi piace per niente, sia il demagogo che intercetta “l’antipolitica”? Non è piuttosto che abbiamo tutti voglia di riscoprire la Politica con la P maiuscola e non ne possiamo più di questi politici, volutamente con la p minuscola? Sarebbe interessante sapere dai sondaggisti e/o dagli analisti quanti dei potenziali elettori che voteranno Grillo, lo voterebbero lo stesso in presenza di un reale cambiamento dirigenziale di tutti i partiti, nessuno escluso e compreso il PD. Possibile che siano sempre gli stessi nomi triti e ritriti da decenni a questa parte? Se, come penso, in presenza di un vero cambiamento di persone e di mentalità Grillo prenderebbe molti voti in meno, credo sia più giusto parlare di “antipartitica” piuttosto che di “antipolitica”: non mi spiegherei altrimenti la gente che, dicendo che voterà Grillo, motiva il suo voto con critiche puntuali e ben documentate, dimostrando che di politica si interessa, eccome!
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Una risposta a “Antipolitica?”