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Canto della Promessa

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I luoghi della Passione di Gesù

Dopo essere stato a Gerusalemme ed aver vissuto i luoghi dove Gesù ha trascorso i suoi ultimi giorni terreni, la Settimana Santa assume una diversa connotazione. Quel che raccontano i Vangeli non è una favola, non è un film.
Partiamo insieme per questo viaggio

Gesù dal Monte degli Ulivi scende verso Gerusalemme

Panorama di Gerusalemme dal Monte degli Ulivi. La cupola dorata della Moschea di Omar localizza l’area dove sorgeva il Tempio

Dalla Spianata delle Moschee (ai tempi di Gesù qui sorgeva il Tempio) la strada che dal Monte degli Ulivi scende verso Gerusalemme

Nel Cenacolo Gesù, durante l’Ultima Cena con i Discepoli, annuncia il tradimento di Giuda ed istituisce l’Eucarestia

Interno del Cenacolo

Dopo la cena si recarono in un podere chiamato Getsemani (per quanto mi riguarda uno dei luoghi più suggestivi fra quelli visitati ed uno dei più coinvolgenti dal punto di vista emotivo)

Una curiosità riguardo gli ulivi di Getsemani: almeno 3 di loro, secondo recenti studi inerenti la datazione del fusto, risalgono al XII secolo (hanno cioè 900 anni), almeno per quanto riguarda la parte esterna. Le radici sarebbero più antiche ed avrebbero lo stesso DNA. Le piante dell’Orto di Getsemani sono immuni da patologia e non risentono in alcun modo dell’inquinamento ambientale (e di pulman qui ne arrivano veramente tanti)

“Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra” (Luca 22, 44)

Secondo la tradizione, su questa pietra, posta ai piedi dell’altare maggiore della Chiesa di Tutte le Nazioni, si sarebbe steso Gesù per pregare prima di essere arrestato

La Chiesa di Tutte le Nazioni (Getsemani), conosciuta anche come Chiesa dell’Agonia

La Grotta ove sarebbe avvenuto, secondo la tradizione, l’arresto di Gesù

Dopo l’arresto Gesù viene condotto dal Sommo Sacerdote Caifa. Qui Simon Pietro, “prima che il gallo canti tre volte”, rinnegherà Gesù. In questo luogo sorge la Chiesa di San Pietro in Gallicantu.

All’esterno della Chiesa c’è una scalinata che sicuramente risale all’epoca romana e che collegava la zona del Monte Sion, dove è ubicata la Chiesa e dove c’è anche il Cenacolo, con il Getsemani. E’ molto verosimile che il Cristo abbia percorso proprio questo tragitto la notte della Passione, per andare dal Cenacolo verso Getsemani oppure, dopo l’arresto, per essere condotto al cospetto di Caifa e del Sinedrio

Gesù viene quindi condotto di fronte a Pilato, alla Caserma Antonia, dove oggi c’è la sede dello Studium Biblicum Franciscanum. Qui è stata edificata la Chiesa della Flagellazione la cui cupola, all’interno, presenta un mosaico dorato raffigurante la corona di spine

Da qui parte la Via Dolorosa con le varie stazioni della Via Crucis, oggi all’interno della Città Vecchia di Gerusalemme nel quartiere arabo. Ne deriva il paradosso che, a fianco dei pellegrini che pregando risalgono lungo la via percorsa da Gesù verso il Calvario, vi sono venditori ed acquirenti che proseguono le loro contrattazioni

Ingresso della Basilica del Santo Sepolcro

Il Golgota, il luogo della Crocifissione di Cristo, rappresentato nei film come una collina che si erge sul panorama piatto circostante, in realtà è alto 5 metri ed è inglobato all’interno della Basilica del Santo Sepolcro.

Il Golgota è sulla destra, appena entrati, raggiungibile percorrendo una scala di una decina di gradini o poco più, molto ripida

Davanti all’altare c’è un foro abbastanza ampio, ove, secondo la tradizione, era impiantata la Croce

“Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono (Matteo 27, 51)

E infine il Sepolcro vero e proprio, quello ove fu deposto il corpo senza vita del Cristo da cui lo stesso Cristo è uscito risorgendo e sconfiggendo la morte, quel Sepolcro vuoto che è l’essenza stessa della nostra fede cristiana (come scrive San Paolo, se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede)

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L’incendio di Notre-Dame

Il livello di barbarie e di ignoranza cui siamo giunti è testimoniato da molti commenti letti in giro sui social a proposito dell’incendio scoppiato stasera a Parigi e che ha semidistrutto la Cattedrale di Notre Dame.
Come vogliamo definire colui che afferma che “sai quanto ce frega! il governo francese sta dando del filo da torcere all’Italia, la chiesa è a favore dell’invasione. Mi dispiace solo per la bellezza della chiesa e per il fatto che sia patrimonio dell’UNESCO. Per il resto nessun dolore” (testuale, in risposta al post di Giorgia Meloni)?.
Oppure il fine commentatore che scrive “per carità mi dispiace ma io la Francia ed i francesi non li sopporto proprio male fanno male ricevono” (testuale, come sopra)?
Per non parlare del politologo che commenta “questo Presidente sta distruggendo la Francia come la sx ha distrutto l’Italia” (come sopra)
La colpa di tutto ciò, sempre secondo i nostri fini commentatori è, neanche a dirlo, di coloro che sono a favore dell’accoglienza (vengono citate le risorse della Boldrini, di Saviano, di Fazio, Formigli, tanto per far capire il livello dei leoni da tastiera di cui sopra)
Penso che in momenti come questo la risposta migliore, di fronte a questo disastro per l’umanità intera, la stiano dando i Parigini, presenti a migliaia a testimoniare, chi con la sola presenza, chi con la preghiera, chi con il canto o le lacrime, il loro sconcerto, la loro rabbia di fronte a tanta bellezza persa. Sconcerto e rabbia che dovrebbero essere di ciascuno di noi, al di là del colore politico, delle ideologie, degli schieramenti. 
Le ultime notizie, speriamo non siano smentite, rincuorano, perchè sembrerebbe che la struttura sia salva. Mi auguro che giungano anche notizie confortanti relative alla reliquia più importante conservata nella Cattedrale, la Corona di spine, che spero vivamente sia stata recuperata

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