Archivio della categoria: personale

Ritorno dalla Terra Santa

Rientrati a Roma da quasi una settimana e ormai prossimi al rientro al lavoro dopo 8 giorni in Terra Santa. Mi rimarranno impressi nella mente la commozione provata al Santo Sepolcro e all’Orto di Getsemani, la bellezza di Cafarnao, la suggestione della navigazione sul Lago di Tiberiade, le riflessioni sul percorso della Via Dolorosa, le emozioni di Cana e del Giordano con il rinnovo rispettivamente delle promesse matrimoniali e del Battesimo, il fascino del paesaggio del deserto. Ma anche le contraddizioni di quel territorio fra la ricchezza di Israele e il degrado e la povertà dei territori palestinesi, con il clou, almeno per quanto abbiamo visto, a Betania; l’estremismo, ottuso a mio parere, degli ortodossi nel rispetto letterale dei precetti dei testi Sacri. 

La follia dei ragazzini, 16, 17 anni, in giro con i fucili mitragliatori, perchè, come ci spiegava la nostra guida, i coloni dei territori sono autorizzati a girare armati e comunque, muovendosi in gruppo, è necessario che ci sia qualcuno armato. Analogo sgomento provato a vedere le pattuglie armate dell’esercito israeliano che pattugliano le strade di Gerusalemme Vecchia, specie il quartiere arabo, formate da ragazze e ragazzi di non più di 20 anni.

Ma ho ben impressi nella mente i miei compagni di viaggio, assoluti sconosciuti, a parte un paio di loro, fino a martedì della scorsa settimana ed oggi diventati compagni di Strada (volutamente scritta con la maiuscola)

Grazie a don Nunzio Currao per la possibilità che ci ha dato di crescere, di risvegliare la nostra spiritualità., partecipando a questo pellegrinaggio

A presto Gerusalemme

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A presto Gerusalemme

Rientrati a Roma da quasi una settimana e ormai prossimi al rientro al lavoro dopo 8 giorni in Terra Santa. Mi rimarranno impressi nella mente la commozione provata al Santo Sepolcro e all’Orto di Getsemani, la bellezza di Cafarnao, la suggestione della navigazione sul Lago di Tiberiade, le riflessioni sul percorso della Via Dolorosa, le emozioni di Cana e del Giordano con il rinnovo rispettivamente delle promesse matrimoniali e del Battesimo, il fascino del paesaggio del deserto.
Ma anche le contraddizioni di quel territorio fra la ricchezza di Israele e il degrado e la povertà dei territori palestinesi, con il clou, almeno per quanto abbiamo visto, a Betania; l’estremismo, ottuso a mio parere, degli ortodossi nel rispetto letterale dei precetti dei testi Sacri.
La follia dei ragazzini, 16, 17 anni, in giro con i fucili mitragliatori, perchè, come ci spiegava la nostra guida, i coloni dei territori sono autorizzati a girare armati e comunque, muovendosi in gruppo, è necessario che ci sia qualcuno armato. Analogo sgomento provato a vedere le pattuglie armate dell’esercito israeliano che pattugliano le strade di Gerusalemme Vecchia, specie il quartiere arabo, formate da ragazze e ragazzi di non più di 20 anni.
Ma ho ben impressi nella mente i miei compagni di viaggio, assoluti sconosciuti, a parte un paio di loro, fino a martedì della scorsa settimana ed oggi diventati compagni di Strada (volutamente scritta con la maiuscola)
Grazie a don Nunzio Currao per la possibilità che ci ha dato di crescere, di risvegliare la nostra spiritualità., partecipando a questo pellegrinaggio
A presto Gerusalemme

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Terra Santa – diario di viaggio – parte terza

Stasera inizierò dalla fine. Fuori programma improvvisato dopo cena con altre 3 coppie e la mitica Umberta, nonnina terribile che da una pista a tanti giovani e passeggiata fino al Santo Sepolcro, distante 5 minuti dall’albergo. Non c’era praticamente nessuno, una fila di ben 4 persone davanti. Un’emozione unica, confesso che mi sono commosso nel toccare la pietra del Sepolcro, nel pensare che proprio lì, 2000 anni fa, giaceva il corpo senza vita di Gesù. Questa, senza dubbio, è stata l’emozione più forte provata finora. E sempre nel complesso del Santo Sepolcro toccare la pietra ove è stato lavato e profumato il corpo di Nostro Signore una volta deposto dalla Croce, la colonna della Flagellazione, l’edicola che ricorda l’apparizione dell’Angelo alle pie donne la mattina di Pasqua. Si, la storia di Gesù non è un film o un libro tramandato ai posteri, noi stiamo rivivendo il suo percorso terreno, stiamo passando negli stessi suoi luoghi, calpestando la stessa terra.
Oggi poi, per caso, abbiamo vissuto l’inizio e la fine. La mattinata è iniziata nel campo dei pastori di Betlemme, dove la tradizione vuole che l’Angelo sia apparso ai pastori per annunciare la nascita di Gesù, proseguita poi con la visita, fra le altre, della grotta della Natività con il luogo della nascita vera e propria e, nei pressi, la mangiatoia ove fu deposto. Ovviamente la mangiatoia oggi non c’è più, la reliquia è conservata a Roma non ricordo in quale chiesa.
Pomeriggio nel segno di Maria, con la visita, a Ein Kerem, della Basilica della Visitazione che ricorda l’incontro fra la Vergine Maria e la cugina Elisabetta, incinta di colui che sarebbe diventato San Giovanni Battista
Ma, a fronte della serata, tutto passa in secondo piano, almeno finchè non avrò assorbito e rielaborato le emozioni del Santo Sepolcro

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