Da reggino “emigrato” a Roma dapprima per studio e poi per lavoro: non conosco a fondo ciò che ha dato o non dato Falcomata’ a Reggio, ma MAI E POI MAI affiderei le sorti di Reggio ad un leghista o ad una persona comunque espressione del “mondo Lega”. Tra l’altro spalleggiato da tanti che hanno governato (si fa per dire) la città prima della vergogna dello scioglimento del Comune per mafia, prima dei commissari, prima che emergesse la voragine dei conti … come si fa a votare questa destra?
“Ci hanno chiamato terroni. Hanno detto che gli fottevamo il lavoro. Hanno detto che puzzavamo. Hanno detto che i medici del sud debbono guadagnare meno di quelli del nord. Hanno detto che non volevano i nostri insegnanti che facessero lezione ai loro figli.
Hanno detto che non abbiamo voglia di lavorare. Hanno detto che siamo dei parassiti. Hanno detto che sono loro a camparci. Hanno detto che meritiamo delle carrozze metro riservate solo a noi. Hanno detto che dovremmo essere lavati col fuoco.
Hanno detto questo e tanto altro ancora.
Ma poi hanno capito che per raggiungere gli scopi prefissati era meglio cambiare strategia, l’attacco frontale non era efficace, ed hanno raccattato colonnelli sul territorio per farceli diventare amici. E le parole (ed i fatti) dette nel passato recente cancellate con un colpo di spugna, tanto ormai il nemico non era più il terrone ma il migrante.
Io non dimentico. Ho una DIGNITÀ.
Rispediamoli a Pontida, che tornino ad ingiuriarci pure ma a 1200 km di distanza. E che si portino dietro pure i colonnelli reggini, quelli che hanno affossato questa città, i quali ci hanno fatto vivere quasi dieci anni di agonia. Una città che adesso comincia a vedere la luce e che per meri giochi di palazzi romani adesso vogliono consegnarla ai nostri carnefici.
La scelta non può che essere quella fatta nel 2014. Difendiamo la nostra città.
La Filosofia Reggina