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C’è rigore e rigore

Anche oggi il nostro Presidente del Consiglio ne ha parlato, così come ne ha parlato Mario Draghi, il Presidente della BCE. Ma come son bravi a predicare “rigore, rigore, rigore”. E come sono decisi nel volerlo applicare. Così, nel nome del rigore, si prepara e si attua una manovra finanziaria lacrime e sangue, fatta di tagli alla spesa, di riforma delle pensioni, di vecchie e nuove tasse. Abbiamo poi scoperto che il rigore è a senso unico, perchè alla fine a pagare sono i soliti noti. Rigore e rapidità nell’approvare la riforma delle pensioni, senza pensare a coloro che improvvisamente si son visti allungare anche di 5 anni la vita lavorativa, senza pensare agli “esodati”, ma “ce lo chiede l’Europa”. Però lo stesso rigore e la stessa rapidità non si vedono per quanto riguarda, per esempio, la lotta alla corruzione. Quella si ce la chiede l’Europa, visto che siamo l’unico Paese a non aver approvato la Convenzione di Strasburgo sulla corruzione stipulata il 27 gennaio 1999. A marzo è passata al Senato, vedremo fra quanti anni la Camera degli Inquisiti (pardon, la Camera dei Deputati) ne discuterà e se mai la approverà. Lo stesso rigore non è stato applicato per esempio sulle liberalizzazioni, fortemente annacquate nella sostanza, al di là degli annunci roboanti. La lobby dei tassisti, tanto per fare un esempio, ha vinto su tutta la linea, addirittura ottenendo il rinvio dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale, tanto per dire la lotta all’evasione; a Roma, per non farsi mancare niente, hanno anche ottenuto l’aumento delle tariffe. Giusto, per carità: la benzina è diventato un bene di lusso, ma anche altri beni di prima necessità stanno diventando di lusso e per gli stipendi c’è il blocco fino a tutto il prossimo anno! Ma Monti ha detto che “il rigore favorisce la crescita”. E come faremo a far aumentare i consumi, visto che tutto aumenta meno che le entrate familiari, che si stanno prosciugando?

“Il rigore favorisce la crescita”. Ditelo un po’ a Messi, che ieri ha sbagliato clamorosamente il rigore che avrebbe portato il Barcellona in finale di Champions League. Io, a dire il vero, l’ho visto diventare più piccolo del solito, schiacciato dal peso dell’errore. Forse è la fine di un ciclo irripetibile di una squadra che ha vinto tutto quello che si può vincere a livello di club, schiacciando gli avversari con la “rigorosa” applicazione degli schemi e con la fantasia dei suoi ineguagliabili giocatorii. Ieri sono emersi i limiti del gioco di Guardiola, che ha necessità di essere interpretato in velocità per trovare gli spazi per andare in porta. Il Chelsea ha visto e rivisto la partita che ha giocato l’Inter al Camp Nou, con una squadra compatta che ha chiuso quasi tutto, essendo baciata da una giusta dose di fortuna

“Rigore, rigore, rigore”. Come quelli che hanno deciso la seconda semifinale fra Real Madrid e Bayern Monaco: il festival dei rigori sbagliati. Un primo tempo fantastico, una delle più belle partite viste negli ultimi anni. E’ un peccato che il Real sia uscito, anche perchè è la squadra di Mou, e per un interista come me stasera il tifo era obbligato. Ma il Bayern non ha rubato nulla, anzi ha meritato sia stasera che nella partita d’andata. E adesso diventa il favorito per la finale, visto che la giocherà in casa

Ma, al di là dei commenti calcistici, mi viene da riflettere: il rigore nel calcio è ciò che più facilmente ti consente di segnare, quindi di ottenere il risultato che l’allenatore e la squadra desiderano. Barcellona e Real Madrid, strafavorite alla vigilia delle partite, sono state tradite dai rigori ….. fosse un messaggio subliminale per i nostri governanti?

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