Sostengono essere una classe privilegiata quella medica…
ma che ne sanno lor signori della vita che conduce un medico (o, comunque, qualsiasi operatore sanitario!), delle notti bianche lontane da casa e delle festività prive dei propri cari; che ne sanno lor signori delle chiamate notturne e delle fughe dal letto, quando reperibili.
Che ne sanno lor signori dei nostri ritmi circadiani andati a farsi benedire, delle priorità stravolte e delle guerre quotidiane contro un’utenza sempre più ostile e minacciosa; lor signori non sanno nulla delle battaglie contro le lauree ad honorem googliane e di cosa significhi affrontare questo meraviglioso lavoro dinanzi parenti o amici sofferenti.
L’unico vero grande privilegio di cui “godiamo” è la condivisione della sofferenza altrui che ci unisce come nelle più belle storie d’amicizia…è il rendersi edotti di quanto siano banali i dispiaceri quotidiani materiali. E’ capire più degli altri di quanto sia bella la vita.
DI IVANO PATTI