I tesori di Reggio

Dall’omonimo album pubblicato in “Ente e Fondazione Baden

Sono atterrato all’aeroporto di Reggio Calabria alle 16.00 di venerdì 27, portando in stiva un bagaglio di 20 kg di libri (e una forcola). Sono ripartito da Lamezia alle 22.00 di Sabato 28, con un bagaglio di esperienze che la stiva dell’aereo non bastava. In 30 ore ho girato come una trottola in un turbinio di incontri ed emozioni. Sono andato a raccontare una storia di resistenza del passato e sono tornato con tante storie di resistenza di oggi.

– La bellezza di una sala piena di scout con diverse uniformi: FSE, AGESCI, MASCI, CNGEI. Un evento perfettamente interassociativo, organizzato insieme ad ANPI e guidato in tutta semplicità da Capi di buona volontà. Testimonianza esemplare di come – al di là delle peculiarità di ciascuna associazione – esistono valori comuni sui quali costruire occasioni di incontro per vivere la fratellanza scout.

– La bellezza di raccontare la storia delle Aquile Randagie in località San Soprano e scoprire che proprio in quello stesso luogo erano attivi i “lupi dell’Aspromonte”, scout reggini che continuarono le attività dal 1928 al 1944! Una storia che emerge dal passato grazie ad Oreste Serini, un protagonista di allora, appositamente intervistato da due capi Cngei. (https://goo.gl/y43HMi)

– La bellezza di incontrare Andrea che mi regala un legno intagliato da lui.

– La bellezza di una tavolata di 30 persone, accompagnata da un’ottima cena con prodotti tipici (…iniziata alle 23.00!). La bellezza di chiacchierare con i giovani capi del gruppo Cngei di Reggio Calabria

– La bellezza del lungomare di Reggio, con le magnolie secolari che sembrano uscire da una pagina de il Signore degli Anelli.

– La bellezza di entrare nel Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” Reggio Calabria, che sembra di entrare ad Oxford, dove ogni dettaglio esprime il concetto eccellenza. La bellezza di incrociare tanti occhi di studenti attenti e partecipi mentre ascoltano la vicenda delle AR. (https://goo.gl/m3pBGv)

– La bellezza di apprendere di realtà locali come il Movimento Reggionontace (https://goo.gl/SxoBaV), che promuove la partecipazione attiva e la resistenza civile alla criminalità, il sopruso e il malaffare, guidato da un gesuita (padre Ladiana) e sostenuto da molte persone, tra cui diversi capi scout. O come i centri di accoglienza per migranti, uno dei quali saldamente diretto da una donna (scout del Masci) e considerato un modello di riferimento a livello internazionale.

– La bellezza estetica e l’esperienza estatica di contemplare i bronzi di Riace, collocati in una grande sala antisismica, nel magnifico Museo Archeologico di Reggio Calabria da poco ristrutturato.

– La bellezza di esplorare il Parco Ecolandia (www.parcoecolandia.it) ascoltando l’appassionata testimonianza di Giorgio. Luogo di sogni che diventano progetti. Avamposto affacciato sullo Stretto e su un futuro senza confini, pregiudizi e barricate… sferzato da un vento di libertà (dove, manco a dirlo, prestano servizio molti scout).

– La bellezza di incontrare di persona Oreste Serini, abbracciarlo, ascoltarlo e scambiare le foto delle Aquile Randagie con quelle dei Lupi d’Aspromonte.

– La bellezza di vedere una sala piena di capi scout per la giornata diocesana dello scautismo, incontrare un sacerdote incontrato anni prima in Val Codera, ascoltare il commosso ricordo dei grandi capi che hanno tracciato la strada dello scautismo reggino.

– La bellezza di percorrere una tratta della nuova Salerno-RC 🙂

– La bellezza di ascoltare Sandro, Mario, Cristina, Francesco… che raccontano le storie di Reggio. Il terremoto del 1908, la ricostruzione, i moti del 70, le guerre tra cosche, la primavera, il commissariamento, la nuova primavera… Le tradizioni e le contraddizioni. Le luci e le ombre. Ma le luci di più.

La bellezza di tante persone che a ripensarle ora me le immagino in una fotografia insieme ai bronzi di Riace, in una grande sala che nessun terremoto può abbattere. Titolo: I tesori di Reggio.

Laggiù nello stretto, ti si allarga il cuore.

[Cavallo d’Altai]

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