La lotta politica si è talmente imbarbarita che in Inghilterra si è arrivati all’omicidio di una deputata contraria alla Brexit, impegnata nell’aiuto ai profughi e ai migranti in generale
Ho letto e sentito dichiarazioni contrite di vari esponenti politici, di tutto l’arco parlamentare, che condannano in maniera netta l’accaduto
Ma, al di là delle parole di circostanza, siamo sicuri che i nostri politici siano professori di fair play? Io so che ormai da diversi anni sento parlare degli avversari politici come dei nemici; mi pare che si parli con estrema naturalezza di “non fare prigionieri”. Ci sono quelli che vogliono agire di ruspa, altri che si candidano ai lavori pubblici, vogliono “asfaltare” tutti gli altri. Ci sono politici che non hanno rispetto nemmeno dei propri morti, tanto da fischiare al funerale del proprio leader le rappresentanze degli altri partiti
Io ricordo che, quando morì Berlinguer, Almirante, leader storico del MSI, si mise in fila fra tutti i cittadini e i compagni in fila per rendere omaggio all’avversario politico nella sede storica del PCI a Botteghe Oscure e nessuno, ripeto nessuno, si è mai sognato di insultarlo, di urlargli “fascista”, di cacciarlo. Ma allora erano altri tempi, c’era altra cultura politica, altra educazione civica, altre persone
Il rispetto per gli avversari politici si crea prima, non si spargono lacrime di coccodrillo dopo aver seminato odio verso tutti e tutto. Perchè, in tempi di crisi, le parole hanno tanto ma proprio tanto peso e ci vuol poco a far deragliare una mente malata