C’è un prima e c’è un dopo. C’è una donna straordinaria, novantenne, ferma nei suoi principi, coerente fino in fondo, che è sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, che sta continuando a raccontare la sua esperienza ai più giovani, a coloro che rischiano di non conoscere questo abominio, perchè qualcuno ha deciso che la storia non è importante a scuola, una donna che si vaccina e che invita a vaccinarsi perchè il vaccino è speranza di vita.
E c’è un branco di bestie, leggendo i commenti non si può definire altrimenti, che non perde occasione per manifestarsi, per “qualificarsi”, ma che è mutante: leone da tastiera all’inizio, poi, dopo la denuncia alla Polizia Postale che apre un’indagine dai possibili risvolti penali, branco di conigli, pecorelle pentite che tentano di giustificarsi con post inverosimili, leggendoli si sente il rumore delle unghie sui vetri, che dimostrano la loro vera natura: nullità assoluta, feccia (volevo definirli scarti del genere umano, ma non c’è nulla di umano in chi partorisce simili pensieri)