Parliamo un po’ del CoVid-19

Pensavo di aver visto tutto, ma evidentemente mi sbagliavo. Si parla di necessità di unione nazionale e poi si parte lancia in resta su notizie fake. Sto ovviamente parlando del video di Leonardo, la rubrica scientifica di RAITre, a proposito degli studi condotti in laboratorio nel 2015 dai cinesi e dagli americani su un virus con genoma modificato, che in poche ore è divenuto virale e che ha portato “il nostro eroe” addirittura a fare una interpellanza in Parlamento al Ministro degli Esteri. Sarebbe bastato leggere un articolo di Nature Medicine del 17-3-2020, The proximal origin of SARS-CoV-2, che già smontava la notizia ( https://doi.org/10.1038/s41591-020-0820-9 per chi volesse approfondire). Capisco, il testo è in inglese, ma magari potevano fargli un riassunto. La tristezza è pensare che i due maggiori leader dell’opposizione, Meloni e Felpini, si aggrappano a queste fake news pur di mantenere il livello di allarme che ormai sta permeando tutto il Paese. D’altra parte è necessario trovare un nemico, meglio se straniero, possibilmente non di pelle bianca; se si fosse trattato di un Paese africano sarebbe stato il top, ma non si può avere tutto

D’altronde, i nostri eroi si sono superati in questi ultimi due mesi. Per carità, lungi da me l’idea di osannare il Presidente del Consiglio, che sta navigando a vista cercando di sopportare tutte le pressioni, spesso opposte, che arrivano da ogni parte. Ma quantomeno quel che si sta facendo, giusto o sbagliato che sia, ha da diverso tempo una sua continuità, con provvedimenti via via peggiorativi, adeguati al mutare del quadro epidemiologico. A parte qualche caso isolato, tutti abbiamo sottovalutato la forza e la capacità di diffusione del CoVid19. Tanti medici, io per primo, abbiamo detto che si trattava di una forma simil-influenzale, che l’influenza ogni anno fa più vittime, ecc ecc. Non posso quindi condannare il Governatore della Lombardia, Fontana, che all’inizio diceva le stesse cose

https://www.ilgiornale.it/news/politica/fontana-coronavirus-poco-pi-normale-influenza-1831891.html

Sarebbe bene però avere un minimo di onestà intellettuale e ricordare queste cose

Anche quando il Governo ha emesso il primo provvedimento, a fine gennaio, dichiarando lo stato d’emergenza, non è stato preso sul serio. La notizia è stata pubblicata su tutti i giornali, ma quasi non è stata commentata da nessuno. D’altra parte gli unici casi in Italia erano i due cinesi in vacanza, marito e moglie, che erano stati ricoverati allo Spallanzani in condizioni critiche. Erano cinesi, avevano sicuramente contratto il virus in Cina, la cosa non ci riguardava. Immaginate cosa sarebbe successo se, con queste premesse, fossero stati presi, allora, i provvedimenti in vigore oggi! Minimo minimo una rivolta con barricate per le strade e scioperi a gogò. Eppure da ieri molti stanno strillando lamentando un ipotetico golpe per questa dichiarazione di emergenza che era talmente segreta da essere stata annunciata e discussa nelle varie trasmissioni politiche o pseudotali (vero Giletti?) oltre che pubblicata su tutti i giornali. Ma, i giornalisti, almeno loro e almeno il loro giornale, lo leggono? Si può dire qui che uno dei motivi per cui fu emanata la delibera è derivato da quanto dichiarato dall’OMS il giorno precedente a proposito di una emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus? Anche questa sfuggita? Non è da politici seri che si candidano a guidare l’Italia questa continua disattenzione.

Fino al 21 febbraio il CoVid-19 è un virus che riguarda la Cina e basta. Ma quel giorno viene diagnosticata la stessa polmonite da CoVid 19 a Mattia, il paziente di Codogno dimesso solo qualche giorno fa e tornato a casa. Quasi contemporaneamente, in Veneto, emerge un altro focolaio di infezione, a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova. E sempre il 21 febbraio, a Padova, si conta il primo morto ufficiale di coronavirus italiano, un uomo di 78 anni

Il giorno successivo vengono create la prime zone rosse, a Codogno e in 11 comuni vicini nel Lodigiano e a Vo’ Euganeo.

Passano pochi giorni e il 25 febbraio, preso atto dei primi morti e della diffusione del contagio, le misure vengono estese a quasi tutto il Nord Italia e alla provincia di Pesaro, nelle Marche, suscitando tante proteste

Posto, per gli smemorati, due video, così che non mi si possa accusare di notizie inventate

Questo è del 28 febbraio

Coronavirus, video Meloni in inglese: “Turisti, venite in Italia” 

Quest’altro è anch’esso del 28-2

E’ probabile che questa mossa sia stata coordinata e che sia stata dettata dal mettersi comunque contro le decisioni del Governo. Tanto oggi dici “apriamo tutto”, domani dici “chiudiamo tutto”, statisticamente hai il 50% di possibilità di non sbagliarti e puoi sempre vantarti con la più classica affermazione italiana: “io l’avevo detto”

Da allora è tutta un’escalation: con il salire della conta dei morti e le difficoltà sempre maggiori degli ospedali ad assorbire il crescente numero di infettati, aumentano parallelamente le limitazioni fino a giungere alla chiusura delle scuole, ad impedire gli spostamenti in Lombardia ed in quasi tutto il Nord Italia, con la conseguente fuga verso le regioni meridionali (terribile errore quello di avere annunciato le norme e non aver bloccato i treni verso il Sud), ed infine a “chiudere” tutto il Paese, diventato ormai una unica zona rossa

E’ meraviglioso pensare che, ogni volta, trionfa il “benaltrismo”: quel che viene deciso dal Governo, per l’opposizione è sempre poco. Perfino il Governatore Fontana, che pure potrebbe decidere in autonomia la chiusura delle fabbriche, afferma che bisogna chiudere tutto, vorrebbe chiudere tutto, emette un’ordinanza in cui in realtà non chiude nulla e poi si lamenta che il Governo ha fatto poco. Invece Felpini e Meloni son tutti contenti perchè, “finalmente” sono stati ascoltati, però “è sempre troppo poco”. Impediamo a tutti di uscire di casa, mettiamo l’esercito per strada con il compito di sparare a chi esce, come a Wuhan, usciamo a far la spesa, solo uno per famiglia, ogni 2.3 giorni, chiudiamo fabbriche, uffici, studi professionali del polmone economico d’Italia come se nulla fosse. Se poi, nel resto del Paese mancasse qualcosa di fondamentale che è prodotto solo in Lombardia sarebbe un coro di “bisognava essere elastici e decidere caso per caso”. Il presidente della giunta regionale è “autorità sanitaria regionale”.  In questa veste può anche emanare Ordinanze “contingibili ed urgenti”, con efficacia estesa all’intero territorio regionale o parte di esso comprendente più comuni, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica.

Non è il momento delle polemiche. Questa è, probabilmente assieme alla prima metà della prossima, la settimana decisiva per capire se l’infezione si stia spostando o meno verso il Centro Italia o verso il Sud e le Isole. Per egoistici motivi che tanti possono capire, e che alcuni conoscono bene, spero vivamente che non ci sia questo boom di contagi e che anzi si riesca rapidamente a rendere controllabile questa pandemia anche in Lombardia e nelle altre regioni del Nord.

Dispiace pensare che il caso Italia non sia servito da monito per gli altri partner europei. Vedere le immagini che arrivano dagli ospedali spagnoli, sentire le cifre riepilogative dei morti e degli infettati in tutta Europa, cifre che aumentano ovunque vorticosamente, fa rabbia. Noi siamo stati colti alla sprovvista, ma voi francesi, spagnoli, inglesi, americani, tedeschi, avete avuto tutto il tempo di comprendere di cosa si trattasse e di preparare le adeguate contromisure. Perchè non avete fatto nulla ed anzi ci avete sbeffeggiato, perchè?

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