PLAY STATION O CALCIO VERO?

Sto guardando Barcellona-Liverpool, semifinale di Champions League, come ieri sera avevo visto Tottenham-Ajax. La partita di stasera è un meraviglioso spot pubblicitario per il mondo del calcio, perfino superiore a quella di ieri sera. Sembra di giocare alla Play Station ed invece sono giocatori in carne ed ossa che fanno giocate fantascientifiche con una naturalezza imbarazzante. E vedendo questo capisci quanto le squadre italiane sono indietro rispetto queste squadre: passaggi a due tocchi, tecnica individuale sopraffina, velocità di pensiero e di gioco assolutamente incredibili per i nostri parametri. E poi hanno tutte una precisa identità di squadra, quella che in Italia non ha nessuno, neanche la Juventus, indiscutibilmente la più forte di tutte. Allegri si arrabbia, manda a quel paese Adani, interrompe bruscamente il collegamento andando via, ma Adani non ha assolutamente torto: a parte la partita di ritorno con l’Atletico Madrid e la prima partita del girone di qualificazione con il Siviglia, qualcuno ricorda una partita in cui la Juve ha imposto il suo gioco? Io ricordo tante partite, anche in campionato, in cui la Juve ha vinto per le giocate dei singoli, non certo per una schiacciante superiorità di squadra. Tutte queste squadre impostano il gioco da dietro, spesso dal portiere; ma la palla viaggia con una velocità assolutamente incredibile, almeno per i nostri parametri. E poi c’è quel giocatore con la maglia blaugrana con il numero 10 che da solo vale il prezzo del biglietto: uno spettacolo nello spettacolo

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