di Alessia Candito, Antonio Fraschilla (da la Repubblica del 16-4-2024)
Una letterina di quarantadue pagine inviata dal ministero dell’Ambiente guidato di Gilberto Pichetto Fratin al ministero Infrastrutture e alla società Stretto di Messina. Una letterina che chiede “solo “ 237 chiarimenti sul progetto definitivo del Ponte sullo stretto approvato di gran corsa dalla società guidata da Pietro Ciucci per rispettare i tempi imposti dal ministro Matteo Salvini che vuole aprire i cantieri della grande opera il più presto possibile. Ma i tempi della politica evidentemente non si sposano con quelli di chi poi deve dare il via libera vero al Ponte. Così ecco che il coordinatore della commissione di Valutazione impatto ambientale scrive che la documentazione presentata è carente. E di molto. In alcuni casi non si leggono nemmeno gli elaborati per un problema di “caratteri”, ma soprattutto mancano documenti e tanti: occorre rifare studi, analisi, spiegare bene le aree di cantiere, e rifare gli studi in caso di eventi di calamità naturali. Cose da niente tipo terremoti e maremoti. E, ancora, si scopre, che il progetto definitivo si basa in gran parte su relazioni vecchie di venti anni fa e non aggiornate.
Insomma, così come è questo progetto non sarà approvato a breve: da qui la richiesta di 237 chiarimenti del ministero dell’Ambiente che chiede di aggiornate lo studio di impatto ambientale, una nuova relazione generale di cantiere, la verifica del piano di utilizzo terre e rocce, altri studi sugli scenari sismici e di maremoto, documenti su qualità dell’aria. Per i tecnici del ministero la documentazione è vecchia e quindi non può essere analizzata al momento, considerando le nuove normative.
La replica di Ciucci: “Nessun passo falso, anzi, un altro importante passo avanti per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Oggi è stata avviata la Conferenza di Servizi, con ampia presentazione del progetto da parte della Stretto di Messina e del Contraente generale Eurolink – ha spiegato Ciucci -. Le prime osservazioni accolte hanno riguardato proposte di migliorie, da attuare soprattutto in fase di cantierizzazione, a tutela della cittadinanza e dell’ambiente. Il progetto definitivo del ponte – ha replicato Ciucci alle osservazioni tecniche – rappresenta i massimi standard di ingegneria. Tutti i ponti sospesi a grande luce si rifanno al Messina Style. Oltre cento progettisti, professori e ingegneri di fama internazionale, 12 istituti scientifici e universitari nazionali ed esteri, 39 Società e Associazioni nazionali ed estere hanno contribuito al progetto del ponte sullo Stretto. Il progetto definitivo del ponte è stato predisposto e aggiornato dalla società danese Cowi, che progetta ponti sospesi in tutto il mondo. Nei 30 giorni previsti daremo tutte le integrazioni richieste”.
Costi e manutenzione
Ma si legge nella lettera del ministero dell’Ambiente: “Si richiede di specificare meglio la tipologia e varietà di costi di investimento, manutenzione e gestione dell’opera. E di aggiornare in modo coerente la durata temporale del monitoraggio post operam, che viene quantizzata in modo discordante nella documentazione presentata”.
Problema inquinamento
Oppure, prosegue la lettera inviata a Ciucci e Salvini: “Nello studio di analisi costi benefici si scrive che la valutazione delle esternalità negative causate dalla CO2 è stata effettuata utilizzando i valori indicati dalla Comunicazione Europea (2021/C 373/01) rivalutandoli e attualizzandoli. I valori indicati nel documento della Comunità europea sono da considerarsi come valori di minimo da utilizzare per monetizzare emissioni e riduzioni di gas a effetto serra e non rappresenta il valore del danno causato da queste emissioni. Si chiede di chiarire la metodologia adottata rispetto alla valorizzazione riportata nel documento e in rapporto all’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra e di neutralità climatica. E di specificare le azioni previste per il monitoraggio delle falde e dei pozzi che servono l’acquedotto della città di Messina, incluse le operazioni da mettere in atto in caso di contaminazione delle acque o abbassamenti delle relative superfici piezometriche; a tale scopo, le frequenze di monitoraggio in corso d’opera devono essere adeguate a cadenze ben inferiori ai tre/sei mesi (mensile o quindicinale), in modo da poter intervenire per tempo in caso di impreviste anomalie”.
Carte mancanti
In alcuni casi il ministero dell’Ambiente chiede della documentazione mancante: ”Come mai – si legge nella nota – nella Relazione del Progettista, la sistemazione proposta per la zona di Cannitello rappresentata nella relazione AD0001, non è più rappresentata nelle tavole? Si richiede di ripresentare un quadro dettagliato delle compensazioni previste rispetto agli impatti residui dell’opera non mitigati, per tutte le componenti ambientali, ivi comprese territorio e popolazione. Per ogni misura dovrà essere specificata su cartografia aggiornata la sua localizzazione, l’inserimento urbanistico e territoriale, l’attuale uso del suolo e la nuova destinazione, valutando gli eventuali impatti indotti dalla loro realizzazione sul territorio e sull’ambiente, e indicare le misure eventualmente necessarie per la loro mitigazione; dovrà inoltre essere trasmessa documentazione progettuale coerente con l’attuale livello di progetto definitivo”. E ancora: “Lo Studio di Impatto Ambientale, nel Quadro progettuale, non descrive il sistema di cantierizzazione limitandosi all’elenco delle aree di cantiere individuate”.
Carte illeggibili o datati
Alcuni documenti presentati dalla Stretto di Messina non era leggibili: “Molte tabelle dell’elaborato GER0330 relativo all’aggiornamento dello studio del traffico, risultano materialmente non leggibili per problemi di caratteri. Si chiede di produrre un documento revisionato”. La cantierizzazione, inoltre è “come era presentata nel 2011 ma non aggiornata neanche con le modifiche introdotte con la revisione 2012”.
Calamità naturali
Insufficienti anche gli elaborati in caso di terremoto e maremoto: “Si richiede di presentare un quadro aggiornato e congruente, approfondendo le condizioni di pericolosità da maremoto dell’area dello Stretto di Messina. Si richiede di presentare un quando aggiornato e congruente della definizione degli scenari di rischio sismico aggiornati in relazione allo stato attuale dei luoghi, alla fase di costruzione e allo stato post- operam”
Rischi per vegetazione e flora e ambiante marino
Infine non ci sarebbero analisi sufficienti sui rischi per animali e vegetazione: “E’ necessario effettuare l’analisi delle interferenze considerando un raggio più ampio e a partire dalla perimetrazione del cantiere e non dal centro. È necessario quindi rielaborare tutte le valutazioni alla luce di questi criteri. Il proponente prevede che in presenza di “situazioni di rischio, non meglio esplicitate, per la flora- vegetazione” “si sospenderanno immediatamente i lavori e si avviseranno tempestivamente gli Enti di controllo”. Si chiede di conoscere la mappatura dei rischi previsti e le misure di monitoraggio e allerta previsti, al fine di conoscere le ipotesi alla base di una sospensione immediata dei lavori”. E prosegue: “Il proponente dichiara che “La valutazione del disturbo indiretto generato dalla realizzazione delle opere in progetto sugli habitat marini di interesse comunitario – Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina e Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae) è stata valutata nel complesso bassa ma richiede, in assenza di materiale bibliografico di riferimento, la predisposizione di approfondimenti conoscitivi”. Tuttavia, esistono abbondanti informazioni che evidenziano la presenza di habitat marini (inclusa la documentazione predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Rapporto ambientale del Piano di Gestione dello Spazio Marittimo Area Marittima Ionio e Mediterraneo Centrale), di una abbondante distribuzione; pertanto appare necessario integrare la valutazione di incidenza per questa componente, dovuti alla realizzazione in generale dell’opera del ponte sullo stretto, nelle diverse fasi ante, durante e post operam”.
Conclusioni
Per tutte queste premesse, la commissione Via in attesa delle risposte della Stretto di Messina, se queste non arriveranno in tempi brevi, potrebbe anche sospendere la procedura autorizzativa: “Alla luce delle integrazioni richieste, alla società proponente è richiesto comunque di fornire indicazioni chiare e precise in merito alla documentazione (già presentata) da considerare ancora valida ai fini delle valutazioni di competenza, evidenziando graficamente in modo idoneo le parti che sono state modificate o revisionate. In particolare, resta ferma la richiesta di un documento unitario contenente le risposte ad ogni singola richiesta di integrazioni e l’esplicazione delle modifiche documentali con il raffronto, ove necessario, con la versione originaria dei documenti emendati”.
La posizione del ministero dei Beni culturali
Ieri comunque è arrivata anche una lettera del ministero dei Beni culturali, anche qui con richiesta di chiarimenti e nuovi documenti ricordano che già il vecchio progetto era stato ritenuto “insoddisfacente per quanto attiene alle opere di compensazione con particolare riguardo a: – definizione degli interventi di “Recupero di beni storici e del tessuto edificato”; – interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica dei corsi d’acqua e dei relativi bacini idrografici, proposti riduttivamente come elementi puntuali e limitati prevalentemente alla manutenzione di manufatti esistenti”.
Le reazioni
Critico Angelo Bonelli di Alleanza verdi e sinistra: “La commissione tecnica VIA del ministero dell’Ambiente ha demolito il progetto definitivo sul ponte sullo stretto di Messina chiedendo 221 richieste di integrazioni. Dopo il comitato scientifico della società ponte sullo stretto, che aveva fatto 68 osservazioni contestando l’assenza di studi sismici e di prove del vento, arrivano le richieste di integrazione della commissione tecnica. Una domanda al ministro Salvini e all’ad della società stretto di Messina Ciucci: ma esiste un progetto definitivo? O quello che avete presentato è quello di 15 anni fa che era stato bocciato nel 2012 dal ministero dell’ambiente? Quello che sta accadendo con il ponte sullo stretto è gravissimo ecco perché ogni qualvolta ci saranno notizie e documenti utili li presenteremo all’autorità giudiziaria”.