Referendum

Finita la giostra referendaria, finito il continuo bailamme su tutte le TV a tutte le ore, finita l’esperienza di governo di Matteo Renzi. Partiamo proprio da quest’ultimo punto. Chi mi conosce sa che non sono assolutamente renziano, non l’ho votato né alle ultime primarie né nelle precedenti, quando ha vinto Bersani. Ciò non toglie che occorre riconoscere che il Governo Renzi ha portato a casa qualche risultato ed ha certamente smosso le acque nella palude italiana, quanto meno ha sparigliato le carte. Può piacere o non piacere, si può essere d’accordo o meno, ma credo sia innegabile, a meno di non essere intellettualmente disonesti. Passerà certamente agli annali per il tentativo di riformare la Carta Costituzionale e verrà ricordato per il riordino del mercato del lavoro, il famigerato Jobs Act, la legge che ha smontato i diritti dei lavoratori perchè ha abolito l’articolo 18. I dati parlano chiaro, da quando è stato approvato il Jobs Act ci sono state oltre 600.000 assunzioni. Magari, anzi sicuramente, sono contratti con minori tutele, ma che me ne faccio delle tutele se non ho il lavoro? Fra “meno tutele e più lavoro” e “più tutele e meno lavoro”, personalmente non ho dubbi su cosa scegliere e penso che un partito di sinistra non debba avere dubbi, ma io ritengo di essere una persona pratica e non un ideologo, quindi verrò visto probabilmente come un eretico dai “duri e puri”.

Mi viene in mente la legge cosiddetta del “dopo di noi”, che senza alcun dubbio tutela in maniera  migliore le famiglie con un disabile. Mi viene in mente la legge sulle unioni civili, certamente perfettibile, ma un sicuro passo avanti rispetto al nulla precedente. Penso alla riforma della Pubblica Amministrazione, approvata ma bloccata dalla Consulta perchè una Regione si è messa di traverso, per cui non ci sarà, fino a che qualcuno non proporrà e porterà ad approvazione una nuova riforma, la possibilità di licenziare i Dirigenti che non raggiungono gli obiettivi prefissati, dimostrando di essere inadeguati al loro ruolo

E’ vero, tante cose potevano essere fatte in maniera differente. Ma i vari Bersani, D’Alema, Vendola, Speranza, perchè non si sono preoccupati in passato, quando hanno avuto la possibilità di governare, di portare avanti queste riforme? Perchè questo è il Paese del “benaltrismo” e quindi, con la formula del “va bene, però …” non si conclude mai nulla

Cosa succederà adesso? E’ molto probabile che Renzi ed i renziani in genere non parteciperanno ad un altro Governo. D’altra parte il nuovo esecutivo è chiamato, oltre che ad approvare la legge di Stabilità (non voglio pensare a chi dovrà andare a contrattare con la UE sui miliardi di flessibilità che ci erano stati provvisoriamente concessi), a fare una nuova legge elettorale. Checchè ne dicano Brunetta o Travaglio, non spetta al PD fare proposte a tal proposito. La proposta del PD è stata sonoramente bocciata dalla maggioranza degli Italiani. Spetta a chi ha vinto il referendum, a chi “ha salvato il Paese da questa pericolosa deriva autoritaria” e dai fantomatici Poteri Forti, avanzare una proposta fattibile e farla poi approvare dalle due Camere per poi votare. Allo stato attuale l’Italicum sarà giudicata incostituzionale, essendo finalizzato alla riforma bocciata, ed il Senato non ha una sua propria legge elettorale, essendo stato il Porcellum dichiarato in parte incostituzionale. Allora Grillo, Salvini, Berlusconi, Meloni, la sinistra PD, SEL, Civati (per citare coloro che hanno rappresentanza parlamentare) elaborino una proposta comune, venga approvata e si vada al voto per il rinnovo di Camera e Senato.

Con il nuovo Governo che nascerà l’Italia sarà il Paese leader in Europa, la disoccupazione verrà finalmente sconfitta, sarà risolto definitivamente il problema della immigrazione, andremo in pensione a 60 anni, ovviamente con pensioni molto più alte di adesso, verranno diminuite le tasse, non ci sarà più corruzione, l’evasione fiscale sarà un lontano ricordo di cui potremo parlare ai nostri nipoti come di un tempo immaginario, tutti i cittadini avranno libero accesso alle cure mediche su tutto il territorio nazionale con pari diritti (ti curerai l’Epatite C gratuitamente a Roma come in Calabria, per esempio). Quei pochi che non troveranno lavoro avranno il reddito di cittadinanza, ci sarà sempre il sole e vivremo tutti felici e contenti

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