Ringraziamenti ….

Sono stato molto indeciso se pubblicare o meno questo post, perché non vorrei si pensasse ad una sorta di auto-celebrazione. Chiaro, quando arriva in sede INAIL una lettera scritta da un assistito che, con parole probabilmente esagerate, ringrazia per come viene seguito il suo caso, la cosa non può che far piacere. Ma vorrei che il ringraziamento fosse esteso a tutti i colleghi, di varie specializzazioni, che come me lavorano all’INAIL e la cui opera spesso viene misconosciuta, a volte, dispiace dirlo, anche dai colleghi medico-legali. Siamo stati forse gli unici ambulatori rimasti aperti, unico punto di riferimento per coloro che hanno avuto la sventura di entrare nella categoria degli infortunati sul lavoro a ridosso o durante la pandemia. Gli ambulatori delle ASL sono stati quasi tutti chiusi o al più aperti solo per le urgenze; lo stesso è avvenuto in molti Ospedali, dove venivano prenotate le visite solo per coloro che da poco avevano subito un intervento o per le urgenze. Non parliamo dell’odissea di chi ha dovuto prenotare un esame strumentale, dalla semplice radiografia fino a TAC o RMN.
Noi all’INAIL ci siamo stati sempre e, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di dare risposte ai pazienti. E allora questa soddisfazione la voglio condividere con Arturo Di Folco, con Claudia Matteucci, con Lina Barillà, con tutti i colleghi SUMAISTI che lavorano come me all’INAIL. Noi non andiamo in prima pagina, non siamo famosi, spesso veniamo considerati di “serie B” (vuoi mettere chi lavora in un Policlinico Universitario piuttosto che in un Ospedale?). Però ci siamo nella quotidianità e spesso diventiamo unico punto di riferimento

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