Tramortito dai risultati elettorali. Non c’è altro modo di dire per esprimere il mio stato d’animo di stasera. Sembrava decisamente la volta buona. Sabato avevo visto un sito svizzero dove intervistavano i titolari di tutti i maggiori istituti di sondaggio italiani che, concordi, pontificavano che la lotta era tra Bersani e Grillo, con Berlusconi ormai definitivamente fuori dai giochi. Stamane, un amico giornalista mi dice che i dati che avevano loro al giornale, aggiornati a ieri sera, davano il PD nettamente avanti. I primi exit poll confermano le aspettative, con Berlusconi dato nettamente sconfitto. Torno a casa con l’idea di stappare una bottiglia di champagne e invece …. doccia fredda delle proiezioni. Non può essere vero, penso all’inizio e invece, purtroppo, è proprio così, proiezione dopo proiezione il quadro emerge sempre più terrificante. Scrivo adesso con davanti agli occhi i risultati parziali del Senato, 59404 sezioni su 60431, quindi risultati praticamente definitivi e la rabbia verso una legge elettorale assurda, vera porcata, sale sempre di più. La coalizione di centrosinistra ha il 31,6% con 113 senatori, il centrodestra ha il 30,6% con 114 senatori (1 punto percentuale in meno e 1 senatore in più). Il PdL ha il 22,3% con 96 senatori, mentre Grillo, con il 23,8% ha solo 57 senatori. Assurdo. Alla Camera , con 2700 sezioni da scrutinare, la coalizione di centrosinistra ha lo 0,7% in più (e al momento la maggioranza assoluta). Risultato finale: il paese è ingovernabile. Sicuramente ci sono 2 vincitori che sono Grillo in primo luogo e Berlusconi in seconda battuta (o in prima?). Grillo, prima volta alle elezioni, sbanca e diventa il primo partito. Il populismo estremo, con proposte folli in prospettiva, tipo il referendum per uscire dall’euro, ma che certamente è espressione di un diffuso malessere fra la gente, specie la rabbia verso i privilegi della “casta”, che Grillo ha saputo intercettare alla grande. L’altro vincitore è sicuramente Berlusconi che, pur perdendo oltre il 15% sulla precedenti elezioni e pur essendo dato per politicamente morto da tutti, conquista la maggioranza relativa al Senato. E’ un personaggio per quel che mi riguarda spregevole, ma si deve riconoscere che ha condotto una splendida (dal suo punto di vista ovviamente) campagna elettorale. E’ stato zitto per un anno, sparito dalla circolazione ed è riapparso come il salvatore della Patria. Tanti hanno dimenticato che un anno fa, quando si dimise perchè non aveva più la maggioranza e Monti ebbe l’incarico da Napolitano, eravamo sull’orlo del baratro, con la concreta possibilità di non riuscire a pagare gli stipendi e le pensioni di dicembre e le tredicesime, lo spread era intorno ai 600 punti, il nostro Paese era diventato lo zimbello d’Europa e del mondo: l’Italia per tutti era la patria del Bunga-Bunga. Con il senno di poi il PD ha sbagliato ad accettare di appoggiare il governo Monti per più di un anno. Sarebbe stato più giusto approvare rapidamente le misure urgenti per tamponare il disastro economico e poi andare subito a votare. Il Cavaliere non avrebbe avuto il tempo di far dimenticare le sue nefandezze, il PD non sarebbe stato ritenuto “complice” delle misure proposte da Monti (o dalla Merkel?) che hanno indubbiamente massacrato i soliti noti, colpendo solo marginalmente coloro che finora non hanno mai pagato o hanno pagato pochissimo. Ma si sa, in Italia la responsabilità non viene mai premiata, vanno avanti i furbi.
Chi ha perso? Sicuramente Bersani, pur essendo a capo della coalizione che ha preso il maggior numero di voti al Senato e, probabilmente, anche alla Camera. Un paio di mesi fa il PD era 10 punti avanti nei sondaggi, con la vittoria già in tasca e questo patrimonio è stato dilapidato giorno per giorno, con una campagna elettorale giocata tutta in difesa, inseguendo le varie balle spaziali sparate dal Cavaliere senza riuscire a proporre uno straccio di idea che colpisse la immaginazione delle persone comuni. Che tristezza!. Sicuramente sconfitto, per restare a sinistra, è Vendola che perde nella sua Puglia e che passa da un 7-8% potenziale ad un misero 3%. Quanti dei suoi elettori sono passati a Grillo?. Complimenti vivissimi ad Ingroia che rappresenta bene la sinistra tafazziana che riesce a farsi male da sola. Si sentiva proprio il bisogno di qualcuno che raccattasse i disperati dell’estrema sinistra, che già avevano contribuito in maniera determinante a far cadere 2 volte i governi di centrosinistra, e Di Pietro che un giorno sì e l’altro pure ha attaccato il Presidente della Repubblica, che proviene sempre dalle fila del PD. Tra l’altro Di Pietro, alle precedenti elezioni, aveva un accordo con Veltroni circa la costituzione di un gruppo parlamentare unico, accordo puntualmente disatteso appena insediate le Camere. E poi ci si meraviglia se Bersani non ha fatto l’accordo con Ingroia! A proposito di Napolitano, anche lui, certamente, esce sconfitto dalle elezioni. Aveva puntato su un governo Bersani-Monti, assolutamente improponibile alla luce dei risultati attuali. E’ stato il principale fautore del governo Monti, spingendo per non andare a votare lo scorso anno e questo è il risultato.
Sconfitti per eccellenza Gianfranco Fini e Tonino Di Pietro, che non entrano in Parlamento e, come dicono i grillini nel loro slogan principale, “vanno a casa”.
Sconfitti senz’altro tutti i sondaggisti che fino all’ultimo hanno sciorinato dati che si sono rivelati assolutamente fasulli. Sarei curioso di sapere quanti avrebbero votato in maniera differente, a sinistra come a destra (il cosiddetto voto utile), se si fosse saputo da subito che la lotta sarebbe stata scheda a scheda. Ma tanto, fra qualche mese, saranno di nuovo intervistati dai vari TG e dai vari giornali e ci proporranno i risultati assolutamente “certi” dei loro sondaggi scientificamente ineccepibili.
E nel frattempo “povera Italia, nave senza nocchiero in gran tempesta ….”