Eravamo stati ad Accumuli quasi 20 anni fa, facendone una base per una bellissima escursione sui Monti della Laga, impreziosita, fra le altre cose, dall’incontro con una femmina di cinghiale e la sua cucciolata. Ovviamente, nel corso di quel fine settimana, non è stata trascurata neppure una visita ad Amatrice, con relativo assaggio di amatriciana in una delle tante trattorie del paese, che ricordo essere molto bello ed accogliente.
Svegliarsi stamane con la notizia del terremoto e sapere che ad Accumoli c’era un’amica (fortunatamente indenne) è stato uno shock. Nel corso della giornata ho avuto modo di leggere, nei limiti della difficoltà di connessione qui a Gambarie, un concentrato di notizie che penso sia la fioritura del meglio e del peggio dell’italiano medio.
Cominciamo dai populisti, soprattutto di destra oltre che i salviniani (qualche amico d’infanzia però è una voce dissonante), pronti a chiedere di cacciare i rifugiati e i migranti dagli alberghi e dalle strutture che li ospitano per metterci i terremotati, come se la solidarietà e la umana pietà siano da organizzare in base alla nazionalità, al colore della pelle, alla religione. O ancora tanti che chiedono che i famosi 35 euro giornalieri siano consegnati brevi manu a ciascun terremotato come si fa con i migranti; non serve specificare che questa notizia è una delle tante bufale create ad arte, manipolando a proprio uso e consumo una serie di informazioni diverse, e che nessun migrante riceve materialmente 35 euro giornalieri, basta accentuare il malcontento popolare sparando queste richieste su Facebook, tanto si troverà certamente colui che la riproporrà all’infinito.
Seguono i professionisti della critica a prescindere. Ho letto qualcuno che stava con il cronometro in mano per stabilire dopo quanto tempo Renzi sarebbe andato nelle zone interessate dal sisma, come se la gestione dell’emergenza e/o la capacità di governo dipendessero dall’andare ad Amatrice alle 9,30 del mattino piuttosto che alle 15,00 del pomeriggio.
Ci sono già gli alti lai di coloro che hanno stabilito in partenza, prima ancora che il Consiglio dei Ministri si riunisca, che ci sarà certamente il solito “mangia mangia” e che questi paesi non verranno mai ricostruiti. Per non parlare di quelli che hanno paura di chiamare le varie linee telefoniche appositamente istituite per donare del denaro, tanto “questi soldi finiranno alle banche che poi li presteranno con tassi alti”
A fronte di ciò, per fortuna, c’è stato il contraltare, una mobilitazione straordinaria di tutte le associazioni deputate alla gestione delle emergenze, dalla Protezione Civile ai Vigili del Fuoco, dalla Croce Rossa agli Alpini, agli scout, per non parlare della gente comune che ha già organizzato e portato in loco viveri, vestiario, materiale sanitario, generi di conforto vari, che ha messo spesso a disposizione le seconde case o camere d’albergo (basta un semplice giro sui vari social network per rendersene conto).
Un encomio particolare va alla Protezione Civile che è riuscita finora ad organizzare al meglio i soccorsi, coordinando tutto in maniera assolutamente magistrale. E’ giusto dirlo con forza, visto che siamo sempre pronti a cercare il pelo nell’uovo in tutto quel che fa qualsivoglia apparato che in qualche modo abbia a che fare con il pubblico
Ma un abbraccio va ai tanti italiani che in maniera anonima stanno volontariamente scavando, stanno montando le tende, stanno organizzando nel loro condominio, in ufficio, in quartiere, in parrocchia, insomma, ovunque sia possibile, raccolte di fondi e generi di prima necessità
E’ questa la nostra vera solidale anima, quella che ci fa essere orgogliosamente italiani, che ci fa sentire realmente un popolo unito come raramente accade, abbandonando, almeno nel momento della necessità, il nostro perenne dividersi in guelfi e ghibellini, in rossi e neri, in pro o contro il Governo
Adesso dobbiamo essere tutti abitanti di Amatrice, di Accumoli, di Pescara del Tronto, di Arquata, di tutte le piccole frazioni completamente distrutte. Dopo, e solo dopo, dovrebbe partire il classico “tana liberi tutti” e si dovrebbe aprire la litania del “si poteva fare meglio”
Ma credo, purtroppo, che questo rimarrà un pio desiderio irrealizzabile