Vacanza in montagna

Rientrato a Roma dopo una vacanza diversa; quest’anno niente località marine, ma scelta alternativa: Calabria, Aspromonte, più precisamente Gambarie. Gambarie è la località turistica più importante del Parco dell’Aspromonte, distante solo una trentina di Km da Reggio. Al di là del ritorno in Calabria, a casa, è stato bello riscoprire i boschi che tanto ho attraversato durante le uscite o i campi con gli scout nella mia adolescenza. DSC_2599Avevo quasi dimenticato la maestosità delle faggete, fitte, a nascondere il cielo, estese fino al bordo della strada, coperta come da una cupola formata dai loro rami. Avevo un ricordo vago delle escursioni con papà a cercareDSC_2601 i funghi, così frequenti da trovare, e che ho ricominciato a ricercare durante le mie passeggiate mattutine con il cane.

E poi i selvaggi panorami che la montagna calabrese è in grado di regalarti, alternando a boschi fittissimi ripide pietraie o discese scoscese, con solo qualche arbusto qua e là, i profondi canyon scavati dalle fiumare, asciutte d’estate, prepotenti d’invernoDSC_2625.

La vista dello Stretto di Messina e delle Eolie, a sovrastare al tramonto il mare di nuvole, isole non sull’acqua, ma sulle nubi. I profumi della terra bagnata dalla pioggia, dell’origano selvatico, dei pini. La gentilezza e la cortesia della gente, meno chiusa di quanto ricordassi, forse “tranquillizzata” da qualche espressione dialettale tirata fuori al momento giusto per far capire che io non ero “estraneo”. Il cibo: i mitici panini di Donna Iolanda, la trattoria che fungeva da spaccio durante i campi a Serra Petrulli e da ristorante nelle gite fra amici; la “struncatura”, la pasta dei poveri, con il condimento classico aglio, olio, peperoncino, alici, da soffriggere insieme e ricoperta al momento di servire in tavola da mollica e pecorino grattuggiato tostati in padella; le uova con i “curcuci”; i porcini fritti; la brioche con gelato di Cesare, indicato quest’anno su Gastronauta come la migliore gelateria d’Italia …..

Mi ha molto colpito il Museo Nazionale di Reggio, finalmente riaperto qualche mese fa dopo diversi anni. Al di là dei Bronzi, diventati ormai il simbolo della Calabria, non solo di Reggio, la nuova organizzazione mette ordine, partendo dalla Preistoria, i cui reperti sono esposti al piano più alto, e ci consegna, via via scendendo, una storia della Calabria con i settori dedicati ai popoli che l’abitavano prima dell’arrivo dei coloni greci, Porticello_testa del filosofo_ tre quarti chiaralo splendore dei templi della Magna Grecia, i reperti romani, per concludere con la sala dei Bronzi di Riace, che non mi stancherò mai di vedere. Anche se, personalmente, preferisco ammirare la cosiddetta “testa del Filosofo”, trovata in mare in prossimità della riva, a Porticello, opera in bronzo che ha una incredibile espressività, almeno a mio giudizio.

 

Purtroppo non è tutto così bello come la nostalgia ti porta a credere. Non puoi pensare, oggi, di sviluppare il turismo e non avere una copertura adeguata per Internet. A Gambarie funziona solo Wind, tutti gli altri operatori non garantiscono alcuna copertura non dico 4G, ma neanche 3G. Faceva sorridere il trenino che portava a spasso i visitatori e che pubblicizzava Vodafone, “il 4G più veloce d’Italia”. Gloria, utente Vodafone, per telefonare doveva stare in un punto ben preciso di casa, delimitato fra 4 mattonelle, vicino alla finestra, altrimenti telefono muto ed Internet, ovviamente, assente.

Capisco che gli enti locali sono in crisi finanziaria e non hanno grosse risorse, ma devi cercare di attirare i turisti con qualcosa di accattivante, qualche nome di richiamo, anche solo locale, nessuno pretende il Vasco Rossi di turno, magari qualche spettacolo teatrale in dialetto, una serata folk con tarantelle. Assolutamente niente di tutto questo, a parte la “sagra ri maccarruni i casa” e la “sagra ru pani cunzatu”, eventi peraltro organizzati da privati e non dal Comune

Altro neo grosso: i nostri boschi sono meravigliosi, basta poco per tenerli puliti. E’ assolutamente inaccettabile che il lunedì mattina le aree organizzate per i picnic siano una sorta di discarica a cielo aperto. I cassonetti sono desolatamente vuoti o al più pieni per metà e a terra si trova di tutto, dalla bottiglia di birra al piatto di plastica, alla posata, ai tovaglioli di carta e chi più ne ha più ne metta. Devo riconoscere che una parte dei “professionisti del picnic” (attrezzati con tavolini e sedie pieghevoli, brandine, teglie ripiene di pasta al forno e parmigiane, ecc ecc) sono un po’ più ecologici rispetto a quanto ricordassi: raccolgono i rifiuti nelle buste di plastica e le appendono ai rami bassi degli alberi, tanto prima o poi, secondo loro, passerà qualcuno a raccoglierli. I cassonetti stanno al massimo a 50 metri di distanza, non è così difficile da capire che le buste non hanno gambe e che è più probabile che qualche animale selvatico, attratto dagli odori del cibo, rompa la busta disperdendo il suo contenuto, spesso assolutamente non biodegradabile.

Ma “Chisti Simu”, noi siamo questi, pronti a lamentarci, a piangerci addosso, ma incapaci di gestire la ricchezza che la Natura, volutamente maiuscola, ha elargito a piene mani a questa terra meravigliosa che è la mia CalabriaDSC_2677

Facebook Comments

Related Images:

Una risposta a “Vacanza in montagna

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.