Vacanze campane 2

Dopo la gita a Capri che ha richiesto una giornata intera, l’ultimo giorno è stato un vero e proprio tour de force. Da S. Agata siamo arrivati a Positano attraverso la strada che segue la costa e che mostra dei panorami incredibilmente belli. Per certi versi, in alcuni tratti, mi ha ricordato la mitica Statale 18 (gli amici di Reggio la conoscono bene) nel tratto della Costa Viola, andando da S. Trada verso Scilla. E come Scilla appare all’improvviso dopo una curva, analogamente appare Positano, aggrappato alla montagna che sovrasta il mare. Colpiscono subito lo sguardo i colori delle case, la vivacità delle vetrine di tutti i negozi che costeggiano la strada, anzi la stradina fino al parcheggio di Piazza dei Mulini (tra parentesi comodo ma caro: 4,5 euro l’ora). Camminando fino alla spiaggia ti colpiscono ancora di più la quantità e la qualità dei negozi, la folla che occupa la strada, le voci e le lingue che ascolti: il dialetto napoletano, assieme al tedesco, all’inglese, all’americano, spagnolo, francese, giapponese, russo …. sembrava di stare all’ONU invece che a Positano. Questo cosmopolitismo è stata una costante in tutti i paesi che abbiamo visitato.

Fa piacere osservare come i ragazzi si siano ingegnati a fare le guide turistiche imparando le lingue straniere e coinvolgendo gli ospiti con la loro simpatia. Una buona risposta a chi sostiene che al Sud non c’è voglia di far nulla e che si attende soltanto la norma assistenziale del politico di turno.

Dopo Positano, Amalfi. Intanto complimenti all’amministrazione e all’idea di scavare dentro la montagna un parcheggio multipiano a pagamento. Comodo perchè vicino al Centro e ben collegato con un percorso anch’esso scavato nella roccia, ambientalista perchè non altera minimamente il panorama, socialmente produttivo, visto che comunque impiega varie persone, economicamente utile, considerato che è a pagamento e, considerato il numero di macchine, il Comune ci guadagna qualcosa.

Bellissimo il Duomo di Amalfi, specie all’esterno con la ripida scalinata che introduce alla facciata romanica, con in alto un mosaico che rappresenta Cristo in trono in mezzo agli Evangelisti. Caratteristici sono anche i colori chiari e scuri alternati della facciata che rubano sicuramente lo sguardo. Meritano una visita il Museo Diocesano che custodisce il tesoro della Cattedrale, il Chiostro del Paradiso, destinato a diventare il cimitero dei nobili amalfitani, e la Cripta dove sono custodite le Reliquie di S. Andrea, cui è dedicata la Cattedrale.

Il Chiostro del Paradiso è formato da un quadriportico con volte a crociera, archi acuti, colonnine binate ed archi intrecciati di influsso moresco. Suggestiva è la vista del campanile del Duomo, specie se inquadrato “incorniciato” fra gli archi del Chiostro

Un neo della giornata ad Amalfi è stato il pranzo. Ci siamo fermati in uno dei tanti ristoranti del Corso, la Locanda del Marinaio. Abbiamo aspettato quasi un’ora che iniziassero a portarci quel che avevamo richiesto, ed è successo dopo aver protestato facendo notare he altri clienti, arrivati ben oltre noi, venivano serviti prima.

Ultima tappa Ravello. Vale la fatica di arrivarci se si visitano i giardini di Villa Rufolo e Villa Cimbrone. A parte l’aspetto propriamente botanico e le costruzioni che in essi si trovano, l’asso nella manica è costituito, a mio avviso, dalla posizione dei vari “Belvedere” con panorami incantevoli sul Golfo di Salerno sottostante.

Spero che questi “appunti di viaggio” possano essere utili se qualcuno degli amici dovesse ripercorrere queste strade

Personalmente credo che ci tornerò almeno un’altra volta: capisco perchè la Costiera Amalfitana sia stata dichiarata zona protetta dall’UNESCO

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