Il docente dell’Università di Firenze a Villa San Giovanni: «Calabresi e siciliani alzino la voce, hanno diritto a non essere presi in giro» di Mariateresa Ripolo (pubblicato su “Il Corriere della Calabria” il 6-4-2024)
VILLA SAN GIOVANNI «Fare un progetto esecutivo realizzabile in queste condizioni presuppone che ci possa essere un unico progettista, lo Spirito santo». E’ il giudizio del professore Alberto Ziparo, urbanista, docente dell’Università di Firenze. L’esperto, intervenuto all’incontro organizzato dalla Rete No Ponte a Villa San Giovanni, parlando con i giornalisti ha illustrato le criticità di un’opera che definisce «incostruibile».
Le criticità del progetto
«Salvini – ha spiegato Ziparo – ha dichiarato poche ore fa che è spostata all’inizio del 2025, fine dell’anno, non è più a luglio la data fatidica. Ma non succederà proprio nulla perché c’è una prescrizione normativa del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ancora valida, che dice che per opera di particolare arditezza ingegneristica, cita il Ponte sullo Stretto come prima opera di queste semplificazioni, prima anche dei primi pre-cantieri deve essere approvato da ente terzo il progetto esecutivo, non definitivo. Quello che loro dicono che non hanno mai fatto perché avrebbe dimostrato l’esatto contrario di quello che doveva dimostrare. Non la fattibilità, ma la non costruibilità». «Il progetto – ha aggiunto il docente – è stato studiato veramente per una ventina d’anni, da luminari che erano poi i capi progetto, che non solo sono rimasti consulenti del governo, ma sono consulenti delle più grandi imprese e loro a un certo punto hanno detto, prima a Berlusconi e poi a Monti: “questa è una storia che non dovrebbe stare a livello di progettazione, perché non c’è nulla da progettare”. Ogni volta che un cialtrone a cui non frega niente di Calabria e Sicilia, ma ha un ruolo in politica, è stato Renzi 8 anni fa, adesso Salvini, si ricorda che per coprirsi dei tagli che sta facendo. Vi ricordo che lo Stretto, la Calabria e la Sicilia ogni mese sono denunciati dall’Unione Europea e dal Dipartimento Ambiente come dei territori più a rischio per le ricadute dei cambiamenti climatici. Stiamo discutendo di una cosa che non ha senso».
«Calabresi e siciliani alzino la voce»
Si tratta quindi secondo Ziparo di mera «propaganda». «E noi – aggiunge stiamo pagando un’enorme operazione di propaganda politica, tra l’altro, con i soldi principali che non ci sono». «Dovrebbero elevare la loro voce tutti i calabresi e i siciliani che hanno diritto a non essere presi in giro. Questa è una grande operazione di propaganda mediatica e il fatto che annuncino gli espropri così in anticipo, quando invece si annunciano quando la procedura è già avanzata, è già sintomatico».